Ho letto un post sulla pagina facebook “la sai l’ultima di Falconara Marittima” in cui si invita la Sindaca Stefania Signorini a pensare ai cassonetti dell’immondizia invece che al teatro.
E’ chiaro che trovo tutto questo pretestuoso e rischia inevitabilmente di mandare fuori tema il dibattito cittadino su ciò che necessita. E’ bene mettersi in testa che l’educazione civica è ai minimi storici, soprattutto nelle città povere del loro senso di appartenenza. Il problema del teatro invece va analizzato in un altro senso. Se serve per appoggiarci qualche associazione locale o poco più è un conto. Se invece diventa un recipiente culturale e d’intrattenimento serio merita una considerazione diametralmente opposta.
La mia percezione da cittadino, aldilà delle buone intenzioni fin troppo infantili, è che si voglia inseguire un consenso virtuale. In realtà Falconara necessita di una progettualità che possa rendere usufruibile il proprio territorio. C’è da allontanare il rischio quotidiano di una concreta desertificazione o peggio ancora di un’invivibilità irreversibile della città. Insomma se non funziona già bene una biblioteca o un caffè letterario e ci si affida a festicciole stile sagra, come possiamo pensare che con un teatro ci si riesca? Mancano idee, o perlomeno non si riescono a mettere in ordine nelle legittime priorità e manca soprattutto quella qualità che ne decreterebbe la differenza in positivo.
La città non può reggersi con uno spot ogni tanto, magari ideale al massimo per un insignificante selfie. Falconara Marittima ad esempio mi piace quando ci sono le emergenze meteorologiche (neve o bufere), avverto un funzionamento corretto e quasi immediato dei mezzi di pulizia (da non confondere con la polizia municipale dove occorrerebbe aprire un altro capitolo). Quindi si apprezza questa presenza che poi diventa rassicurante per i cittadini. Per contro trovo timido e troppo educato invece il comportamento nei confronti delle emergenze ambientali. Dove invece sarebbe opportuno incazzarsi realmente con le aziende che puntualmente maleodoranti inquinano. E soprattutto imporsi con quel carrozzone della Regione che da tutto questo ci guadagna pure tanti soldi, senza lasciare niente alla città.
Ci sono purtroppo sempre più ombre che luci in questa Falconara NoDog (altro tasto dolente in termini di insensibilità). Cerchiamo di non dare ora la colpa di tutto questo buio, magari a quell’ora legale che è da poco cambiata …
- didascalia per la foto: “E dopo la discesa il mare. La mia città non l’hanno mai saputa capire. Squarci di bellezza in un luogo violentato da prepotenze, indifferenza e incapacità”.