Tyche Live, il viaggio continua verso “l’isola che non c’è”

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Tyche Live? Beh certo, non dovevamo andare sulla luna, ma questo contrasto fra un progetto in divenire e gli ingredienti classici ma mai superati delle emozioni ci sembrava un buon motivo per provarci. Del resto una giornata cominciata di fronte ad un quotidiano mascherato di giallo con il logo Tyche Live, una diavoleria grafica ben riuscita del nostro Marco Amato, era un buon assist. Sì, perché i colori piacciono, come il rosso di quelle ciliege troppo buone per non essere mangiate che Lavina, la nostra segretaria di produzione, ha generosamente fatto circolare ed assaggiare in redazione. Intanto Yuri, dal nome di uno che la luna l’ha vista sul serio da vicino, ha coordinato da vero pioniere navigato tutta la parte tecnico audio. Il duo Marco & Marco (Marcoaldi & Torresi) a cercare di convincere il web a fare il suo dovere per entrare e uscire dai nostri computer catturando tutto quello che è suono e parole e rilanciarlo di nuovo nella rete internet. Ci sono stati inconvenienti ma capita quando siamo in troppi a voler vedere la stessa cosa, ovvero noi e tutto quello che stava succedendo. Ed accanto alla finestra che si è aperta davvero, un trio formidabile grazie a Mark Zitti, Mauro Rosati e la gentile apparizione dell’amico Matteo Borghi. Musicisti capaci di giocare con la musica e renderla contagiosa da “One” degli U2 in apertura, alle note dei Pink Floyd che insieme ad un repertorio eccellente di musica italiana, è nata quella chicca di “Ciao amore ciao” di Luigi Tenco, talmente bella che alla fine Matteo Borghi l’ha replicata nella notte come canzone di chiusura allo Shada. Poi noi della redazione (Kruger, Emanuele e Michele) indecisi se essere spettatori o protagonisti narranti della storia. E il nostro stupore di fronte alle riprese di quel drone che Julian ha utilizzato per la nostra sigla introduttiva. Non da meno Federico a cui abbiamo affidato il delicato ruolo di essre la memoria delle immagini di questi appuntamenti live. Indispensabile poi l’impegno, non solo economico, da parte del nostro direttore Salvatore Lattanzi nel voler nutrire quell’entusiasmo e nell’affrontare le avventure nuove attraverso queste sperimentazioni della comunicazione. Insomma, il bisogno di aiutare a scuotere le intelligenze creative e le inquietudini artistiche che per fortuna in Italia ancora abbondano. E poi l’ottimismo del nostro amministratore Mimmo Sicolo che vuole cancellare qualche incertezza tecnica che non ci ha fatto arrivare perfettamente visibili a tutti, confermando che ci ha seguito dal suo cellulare con grande soddisfazione. Appunti per descrivere la magia di aprire quella finestra e accendere una piccola telecamera. Un gesto semplice per condividere una gioia ed essere un piccolo graffio nell’infinito. Abbiamo ricevuto già adesioni per i prossimi Tyche Live e vi terremo costantemente aggiornati. Il nostro impegno andrà avanti affinché da quella finestra continuino ad uscire ed entrare nuove energie, un pizzico di intelletto e quella rinata voglia di fantasia. Il viaggio continua verso “l’isola che non c’è”….
Kruger Agostinelli

Foto di Federico De Marco

#TycheLive

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