Conosco Renato Missaglia da tempo. Insieme abbiamo esplorato il mondo dei pensieri a colori di grandi cuochi. Lui con i colori, quelli veri, e i suoi ritratti. Io con la penna e le mie parole. Nella nuova collezione di Renato Missaglia, classe 1946, artista indiscusso ed eclettico, ora spiccano chef stellati e dinastie gastronomiche. Tra i volti di personaggi noti che ha ritratto vi sono artisti, personaggi politici, capi di stato e pontefici tra cui Benedetto XVI e Papa Francesco. Per Renato un progetto artistico grande: “Expo Milano 2015 con gli occhi dell’arte” che sarà esposto durante i sei mesi dell’evento nella sede dell’Associazione Banche Italiane in via Olona, a Milano. Ho scambiato “due parole due” con Moreno Cedroni, Lucio Pompili e Mauro Uliassi. Cinque domande sui loro pensieri a colori:
Il tuo/tuoi colori preferiti.
Cedroni: Il blu, più turchese che blu, e il bianco.
Pompili: Sono quattro i colori che rappresentano la mia filosofia di vita, i miei progetti e i miei obiettivi. Nella vita sentimentale e nella vita professionale. Il rosso e tutte le sue declinazioni, dalla cucina al fuoco; dall’alba che è l’inizio, al tramonto che è la fine, con diverse sfumature di rosso. Se penso al rosso penso al peperoncino. Piccante, intrigante, dispettoso. Poi il verde che è tutto il mondo vegetale. Oltre agli occhi di mia moglie Cristina. Penso allo smeraldo prezioso che si illumina e cambia a seconda della luce, al verde delle meravigliose colline marchigiane. Quindi il marrone che è la terra. Il ventre animale, fecondo. Ci sono i marroni dei nostri Appennini che cambiano di colore a seconda delle stagioni. Poi l’azzurro. Che è il cielo, il volo anche pindarico, l’acqua, il mare Adriatico. I nostri pesci. Gli occhi di una mia amica. Gli occhi di una donna sono l’entrata della sua anima. Più sono luminosi e più la porta è facile da varcare.
Uliassi: Il rosso delle rose. Non mi vesto di rosso e lo uso poco nella vita quotidiana. Diciamo che il mio è un atteggiamento mentale. Affronto la vita in rosso. Con passione. Vivo pensando in rosso. Un altro colore è il blu del mare che sta vicino a me.
I colori nella tua vita.
Cedroni: Il blu ma non nelle scarpe! Non ho scarpe blu. Il blu è nella mia vita. E’ il mare davanti a me. Il blu lo trovo nei jeans che indosso quando lavoro e che sono diventati la mia divisa. Il bianco nella giacca bianca da cuoco. Ecco nel mio quotidiano ci sono il blu jeans ed il bianco.
Pompili: Ci sono tutti. Difficilmente mi vedrai vestito di nero. Sono molto colorato. Uso tutte le declinazioni di questi colori.
Uliassi: Se fossi stato un musicista avrei composto in rosso. Con tanta passione. Se fossi stato un pittore forse avrei usato il rosso in tutti i miei quadri.
Il colore nei tuoi piatti?
Cedroni: La mia seppia blu. La ricerca continua del mare nei miei piatti. In 28 anni di cucina ci si evolve, si cambia e si vedono le cose da prospettive diverse. Ricordi il mio sushi a colori? Ora faccio anche un piatto tutto bianco: baccalà, cocco, cipolla bianca, quinoa e daikon.
Pompili: Sono una conseguenza naturale. Pesci, animali, vegetali. Ci sono tutti. La mia vita è un tutt’uno. Non riesco a scindere i sentimenti dalla vita professionale.
Uliassi: Il rosso c’è ma poco. Ogni tanto del pomodoro ma solo l’estate. Preferisco caricare i miei piatti di sapore e di passione in modo che chi li mangia senta il colore rosso dentro di sé.
Un ingrediente, un frutto, un ortaggio che preferisci?
Cedroni: La mela rossa. Con la pink lady faccio la marmellata. Mi viene benissimo anche quella con mele rosse e rose.
Pompili: Il beccaccino in particolare, più in generale la cacciagione. La caccia è il mio terzo amore dopo la famiglia e il lavoro.
Uliassi: Il pescato in tutte le sue specie e forme e il pomodoro rosso d’estate.
Che colore regaleresti alla persona che ami?
Cedroni: Il bianco.
Pompili: L’oro. In tutte le sue declinazioni. Oro grezzo sul giallo. Caldo e avvolgente.
Uliassi: Il rosso, ovvio. Ho appena regalato a mia moglie una lampada rossa a forma di cuore. A casa mia in un vaso ci sono sempre due rose rosse, una per mia moglie, un po’ più alta, e una per mia figlia, un po’ più bassa. Ma credo che loro non se ne accorgano più.
Carla Latini