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Sauro Longhi

Elezioni nella Regione Marche, “hanno messo prima i nomi”

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/politica da

ORGOGLIOSAMENTE, POLITICAMENTE SCORRETTO.
Evito di parlare di politica o almeno lo faccio il minimo indispensabile sui social. Del resto qui, purtroppo, è solo un chiacchiericcio da tifosi da bar dove ognuno rimane sulle proprie posizioni, senza nessun appello per un barlume di onestà intellettuale. Ora però le prossime elezioni regionali si intrufolano in maniera opulenta su qualunque luogo e la tentazione di esprimere un giudizio diventa inevitabile. Perlomeno per citare alcuni protagonisti che lo meritano in positivo. In fondo sono talmente pochi che vale la pena provarci.
Ha scatenato questa mia necessita di esprimermi un recente articolo dell’ex rettore dell’Università Politecnica Sauro Longhi, con il quale concordo. In quel rifiuto a Maurizio Mangialardi motivato con un “hanno messo prima i nomi ai contenuti del programma” c’è lo squallore della politica ormai ridotta da tempo ad un mezzo specifico solo per raggiungere più gli scopi personale che quelli di un territorio. Non da meno, mi sembra, la celebrazione di Acquaroli, candidato della destra più per un’imposizione esterna che regionale. Ero quasi stupito quando venne fuori il nome del sindaco di Jesi Massimo Bacci di cui nutro una sincera e personale stima. Poi ora il solito can can di tromboncini alla ricerca di candidature e la presenza di personaggi ampiamente bocciati dall’elettorato che sponsorizzati dalla sindaca di turno vengono candidamente riproposti invece che mandati finalmente a lavorare (qualora ne fossero capaci). Insomma sento di nuovo la necessità di astensione. Non certo per viltà ma per puro disgusto.

Ascanio Celestini fra dolore e sorriso, un viaggio teatrale che descrive dignità e verità scomode

in Senza categoria da

Ascanio Celestini Sauro Longhi<<Non c’è bisogno di un teatro per fare del teatro>>. E’ questo in sintesi il senso che un irresistibile Ascanio Celestini ha lasciato intendere prima, durante e poi della sua esibizione nell’Aula magna Guido Bossi dell’Università Politecnica delle Marche. Uno spettacolo che è stato introdotto da un intervento apprezzato del rettore Sauro Longhi, che alla fine si è pure auto censurato. Perché <<quando un docente prende la parola, poi non smette più>>. E concedendosi, come mostra la nostra foto, pure un inevitabile selfie con il protagonista della serata. Il meritato successo di Your Future Festival, merito tecnico anche dell’Amat, ha permesso un visibile tutto esaurito per “Racconti d’estate, storie e contro storie“. Ascanio Celestini si è avvalso, come scenografia, di un semicerchio di lampadine elettriche per terra e tantissima luce. In un monologo frutto del suo dirompente talento.

Non a caso attore e narratore tra i più amati da pubblico e critica non ha deluso ovviamente le aspettative, offrendo un appassionato e fluido spettacolo. Racconta storie di persone, a volte con le tinte fantastiche del sogno, in cui si intrecciano il dolore e il sorriso, la dignità e le verità scomode. Uno spettacolo senza inganni, quello di Ascanio Celestini in cui le emozioni sono abbondanti e si affacciano nella loro disarmante semplicità. “Il pubblico, riconoscente, si incanta, ride, si commuove. E ringrazia”, c’è scritto nella locandina di presentazione dell’evento. Nulla di più vero. E pure le battute sui carabinieri acquisiscono una loro autorevolezza. E quando gli chiediamo di dare una definizione al termino CANDIDO, ci risponde con uno sguardo furbo: <<Mi ricorda il bucato>>.
E ti accorgi che forse lo spettacolo che sta offrendo sta ancora continuando…
Kruger Agostinelli

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