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San Benedetto del Tronto

Maria De La Paz tra i fornelli della Prova del Cuoco: prossimamente nelle Marche?

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Maria De La Paz, alla Prova del Cuoco su Rai1 regala il suo sensuale ed energico amore per la cucina. Prossimamente nelle Marche?

«Se se semo beccate», visto che lei ora vive e lavora a Roma è il modo più diretto, dopo diversi tentativi. Io sono paziente. Poi una sera di alcuni giorni fa, prima di cena mi suona il cellulare. Eccola è lei. Adoro il suo italiano addolcito dall’accento colombiano. Adoro la sua generosità nel darsi. Che bella persona che è Maria. Sa che dobbiamo parlare di Marche e delle Marche. Io mi sento un po’ imbarazzata, la conosco poco e non so se è informata sulla nostra regione. Lei non è imbarazzata, anzi. E parte come un treno ad alta velocità. Mi racconta che frequenta le Marche per tanti motivi. Come l’amicizia con Kruger Agostinelli, il nostro direttore. Maria ama il mare e la montagna. Ama le Marche perché ci sono entrambi. Ha lavorato diversi anni in Umbria in una situazione che definisce molto bella. Poi anche le cose belle finiscono. Forse perché troppo belle per essere capite?

Mentre parliamo percepisco un fondo di delusione nelle sue parole. Rimpiange di aver fatto scelte sbagliate. La consolo con il “retorico” chi non le ha fatte? Ma chi le ha fatte ne soffre ancora. Inutile nasconderlo. Parliamo di sogni che potrebbero avverrarsi. E parliamo di San Benedetto del Tronto, che le piace tanto. Le piace la cultura contadina fra terra e mare. I prodotti che le colline e le montagne offrono. Mi confida che vorrebbe fare di più alla Prova del Cuoco. Una cucina che le somigli meglio. Ma le leggi dell’auditel vanno rispettate e così, come dice lei ridendo, si fanno involtini. Ma i suoi. Che tutti possono fare. Conditi con il suo sorriso. Che buca lo schermo. E la sua voce buca il telefono. Un futuro marchigiano magari ci sarà. Noi tutti la vorremmo qui. In un ristorante sul mare a cucinare le sue fantasie. Coinvolta dal suo entusiasmo tenero e sincero le chiedo una ricetta marchigiana. Una che le piace e una che le piacerebbe fare. Della tradizione non scarta alcuna preparazione. Che sia terra o mare. Poi scendiamo nello specifico e mi illustra, passo dopo passo, la sua ricetta del collo di maialino grigio arrosto: il collo del maiale non viene mai utilizzato. È fibroso, costa poco ed è tenero. Lo chiedi al tuo macellaio senza osso e ti fai dare il pezzo intero. Poi lo leghi e lo insaporisci con tutti i condimenti tipici dell’arrosto marchigiano e lo cucini, se puoi, a bassa temperatura a lungo. O brevemente al forno. In una padella fai un caramello di birra artigianale marchigiana. Ne ho conosciute tante e sono molto buone. Il caramello serve sopra la carne che dovrà poi essere affettata. Come contorno e per grassare il nostro arrosto sto pensando alla carciofina che si trova adesso, agli asparagi e alla bietolina da taglio. Ma la testa mi va alle carote viola ed alle carote arancioni. Che nelle Marche, a sud, vengono coltivate. Vanno pulite con il pelapatate e le bucce messe nel fondo della teglia dell’arrosto. Perché non si butta niente. Tagliate sottili, quasi trasparenti a julienne e condite con una vinaigrette di olio evo, mostarda, lime, sale e pepe. Attenzione ad assaggiarla e aggiustarla prima di condire le carote colorate. Perché la mostarda è sempre molto salata. Immaginate che buono il maialino e le sue carote colorate che lo sgrassano ed esaltano.
Immagino e proverò a farlo. Lo faremo tutti. Maria De La Paz, le Marche ti aspettano con le braccia spalancate. Questa è casa tua! Facci sapere!

Carla Latini

 

Un’estate per stupire tutti: Bagni Andrea punta forte sulla cucina con lo chef Domenico Fasano

in Senza categoria da

bagni andrea insegna tycheChi del popolo della notte estiva marchigiana non conosce Bagni Andrea a San Benedetto del Tronto? Si firma “pizzeria” nell’immagine all’entrata. Ma è molto, molto di più. Da questa stagione poi, con l’arrivo del cuoco Domenico Fasano, aspettatevi solo belle e grandi cose. A cominciare dal menu. Alla carta o per tutti. Il pubblico (meglio dire la folla?) si merita di essere coccolato con quanto di meglio il mare e la fantasia di Domenico sapranno inventare.

Sandro, il patron, è serio e attento. Non gli sfugge nulla e sa perfettamente dove vuole arrivare. Ha una battuta e un sorriso per tutti. Che nel giorno che sono stata io, un normale infrasettimanale, erano tanti. Intendo i tutti. Il bianco qui la fa da padrone. Siamo al lungomare e la sabbia fa rimbalzare la luce. Così è per il bianco degli ombrelloni, delle sdraio, delle tovaglie, delle tende, dei tavoli e delle divise. Morbidi cuscini, bianchi anche loro, rendono comoda la seduta. Sandro mi saluta e tornerà a farlo alla fine della mia degustazione. Che sarà privilegiata perché Domenico Fasano, abbruzzese di nascita e cittadino/cuoco del mondo, vuole farmi assaggiare il meglio. «Mangi pesce crudo?». «Ma non mi si legge in faccia?». Scampi, gamberi locali e rossi del Tirreno, tartufi di mare, ricciola, panocchie, colorati da verdure, sempre crude, tagliate a julienne. Peperoni gialli e rossi, carote, finocchi, pomodorini e capperi. Salse verdi, gialle e rosse. Piatti bianchi. Il pesce è freschissimo, ben presentato e molto buono. Questi sono solo alcuni degli antipasti freddi e crudi che Bagni Andrea presenta nel suo menu. Per i caldi Domenico ha pensato di stupirmi con una ricetta: scampi gratinati con mandorle bagni andreascampi gratinati al forno con polvere di mandorle e mandorle. Difficile che io mi stupisca. Molto difficile. Sono diffidente e penso prima di assaggiare. Non so se faccio bene o faccio male. Faccio e basta: lo scampo è dolce, cotto lo diventerà di più. La mandorla lo è altrettanto. Ed invece mi devo ricredere. Ringraziare la mia diffidenza e la mano intelligente di Domenico che ha giocato con le temperature del forno, con poco vino alla base e con mandorle saporite. «Mi hai convinta. Questa versione dello scampo mi è piaciuta. Ora, però, voglio assaggiare il piatto che ami di più. Che ti rappresenta. Devo o non devo presentare Domenico Fasano, il nuovo cuoco di Bagni Andrea?».

La mia domanda scatena un fiume di racconti emozionanti che mi fanno stare zitta ad ascoltare. Domenico ha cucinato con tanti grandi fra cui Niko Romito ( e scusate se è poco) e ha vissuto un’esperienza unica nel vero senso della parola. Per 13 mesi è stato il capo cucina di una missione di ricerca in Antartide. Dove le idee passano attraverso la mente e si materializzano. Un ritiro spirituale di 13 mesi, in cui ghiaccio e neve potevano essere i soli ingredienti. O, vedendola al contrario, i migliori frigoriferi del mondo. Domenico ha una bella faccia. Un sorriso caldo e modi gentili. Capisco da pochi gesti e cenni che Sandro lo stima molto. Si fida di questo “pirata/cuoco” che trasmette la sua gentilezza anche solo attraverso le sue portate. Il cult è un primo piatto. linguine cicale e bottarga bagni andreaUna linguina arrotolata su se stessa con panocchie, crema di panocchie, capperi e bottarga. Mi immagino un piatto spinto e audace nei sapori. Sbaglio ancora. Queste linguine sono delicate, saporose ma delicate. Morbide di crema e molto al dente. Il dente giusto. Quello che non si spezza fra i denti. Mi complimento con Domenico e confermo a Sandro i miei pensieri.

Ci prendiamo, ora Sandro è con noi, un ottimo caffè mentre mi illustrano la stagione che sta per cominciare. La voglia di alzare il livello della cucina è tanta. Per me sono già in linea. Pronti per partire. Sarà una stagione che vedrà moltiplicare i numeri per 100. Alle 14 di un normale giorno feriale di aprile c’erano 30 persone. E 300, come minimo, saranno le persone durante le sere d’estate. Perché da Bagni Andrea si mangia, d’ora in poi, benissimo con Domenico ai fornelli, si beve locale e di grande qualità, si balla, si gioca, si fa l’happy hour ad ogni ora! Si vive l’estate magica di San Benedetto del Tronto!
Bagni Andrea, lungomare Trieste 17 San Benedetto del Tronto tel 0735/83834. Vi conviene telefonare e prenotare.

Carla Latini

Vincanto, nei calici di Anna Ripani la magia del vino

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San Benedetto, via Romagna angolo viale De Gasperi, giusto due anni fa l’inaugurazione di Vincanto. Un’enoteca classica nata dalla passione di Anna Ripani, 43 anni di bellezza mediterranea. Da dieci nel mondo del vino; da due in questa avventura nella sua terra. Una marchigiana pentita, tornata all’ovile dopo otto anni di vita milanese. Vincanto è un’enoteca luminosa impreziosita da due grandi vetrate e dall’ampia entrata. E’ attiva tutto l’anno. Ho scritto classica perché qui non si degusta, non si fanno aperitivi/apericena, non ci sono stuzzichini. C’è Anna e la sua competenza.

Etichette marchigiane, italiane, internazionali. Intelligente assortimento di champagne di pregio, dal Don Perignon al Krug, spiriti da ogni parte del mondo e chicche di contorno che Anna usa per coccolare i clienti. Nessuno esce dal Vincanto senza portare a casa un ricordo goloso. Che sia un cioccolatino o una confettura mignon. Gobino, Venchi, Baratti Milano, solo per scrivere qualche nome di cioccolatai indimenticabili, una volta assaggiati.

Ho sentito Anna. Sono curiosa delle valenza del vino marchigiano in confronto alle tante etichette regionali che affollano i suoi scaffali. Mi confessa che i marchigiani sono apprezzati di più dai turisti e da chi passa nelle Marche per qualsiasi altro motivo. Vista la zona, vanno per la maggiore Passerina e Pecorino, Rosso Piceno e Rosso Piceno Superiore. Anna nomina Le Caniette e Velenosi. Le chiedo del mio amato Verdicchio. Che unisce e divide gli animi ‘alcolici’. Mi parla di Garofoli, Umani Ronchi, Bucci, Belisario, Antonucci, Montecappone. I suoi clienti preferiscono Matelica a Jesi. Ognuno ha i suoi gusti. Quando le chiedono se è migliore il Verdicchio di Matelica e quello di Jesi, Anna, appunto risponde, <<ognuno ha i suoi gusti>>. Non solo grandi marchi a Vincanto. Anna mi parla de “Il Pollenza” di proprietà del Conte Brachetti. Fa un ottimo marche rosso. Indago. Tachis sovrintende la cantina. A buon intenditor… Per soddisfare la San Benedetto estiva, a breve in enoteca Anna avrà a disposizione un frigo professionale dove rinfrescare i bianchi e le bolle. Pronti per essere portati a casa e stappati. E siccome dopo l’estate il Natale è alle porte, lo stesso frigo farà tesoro di formaggi francesi, salmoni selvaggi e caviale italiano. Da abbinare a quello che preferite.

Per chiudere, le chiedo ti darmi almeno un paio di motivi per scegliere Vincanto. <<Dicono che abbiamo i prezzi buoni. Facciamo un ricarico giusto. Coccoliamo i clienti che per me sono tutti uguali. Ma dai buoni agli ottimi, le coccole aumentano. Cerco di consigliarli con competenza senza deluderli>>.

Vincanto è la prima delle enoteche marchigiane di cui mi farà un gran piacere raccontarvi. Ho voluto cominciare con lei per premiare il coraggio che l’ha spinta ad aprire e ad affrontare questo mercato e questo settore in un momento che è quello che conosciamo tutti. Brava Anna!

Carla Latini

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