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Roberto Perrone

Roberto Perrone racconta la sua Portonovo

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Ogni anno tappa fissa per lui: due giorni nella nostra bella baia. L’occasione questa volta è la presentazione del suo ultimo libro “Manuale del viaggiatore goloso”. L’idea è stata di Valentina Conti che ha convocato il comune amico Moreno Cedroni a scambiare due parole con lei e Roberto Perrone.

C’è tanta gente quella sera a Portonovo. Gente fedele agli articoli di Roberto Perrone sul Corriere, che si tratti di sport, di vino o di cibo. Questo libro è una chicca per i suoi appassionati lettori. In pratica è la raccolta di più di 10 anni di “scorribande enogastronomiche” in giro per l’Italia. La raccolta delle pagine del Corriere della domenica curata da Roberto. La sua penna prende la fantasia e l’anima viaggiatrice nascosta dentro di noi. In ogni capitolo c’è un luogo, un paesaggio, un viaggio, un cibo, un vino, un piatto, un cuoco, un produttore, una storia e in fondo, idea grandiosa, c’è un elenco, un indirizzario, di posti dove mangiare e comprare. A pagina 31 c’è: Fortini Pirati e antipasti di mare. Che tradotto vuol dire Portonovo, Marcello e i moscioli. Roberto narra della maestosità del Fortino, scomoda il figliastro di Napoleone Bonaparte e Gabriele D’Annunzio per arrivare a Marcello Nicolini che descrive perfettamente così: “non è sempre stato quell’oste ironico e fintamente ruvido che s’avvicina con una cascata di antipasti di mare, dai sardoncini a scottadito al polpo con olive nere e patate… Marcello era idraulico e garzone dell’Osteria di Anna la Zozza. Guadagnava 7mila lire e sognava ‘la corriera rossa’ come qui chiamavano le 10mila lire”. La loro, quella fra Roberto e Marcello, è un’amicizia vera. Fatta di “sfottò” calcistici, di risate e di grande affetto. Mangiamo due cose insieme alla comune amica Tiziana Forni, una delle più brave e preparate sommelier che conosco, bevendo molto bene (Andrea Felici, verdicchio), ovviamente. Gli antipasti descritti nel libro superano le aspettative, il primo piatto in bianco è una padellata che profuma sinceramente di mare ed il fritto di Marcello continua ad essere sempre uno dei migliori che abbia mai mangiato. Immancabile a fine pasto la classica “moretta”, la bevanda preferita dai pescatori del luogo ed il “ciambellò” panna e cioccolato, ovvero bianco e nero. Durante il conviviale parliamo di cibo e vino. Poteva essere diversamente? E di amici comuni. Per nostra fortuna ne abbiamo tanti distribuiti lungo lo stivale. Un altro tuffo prima di rientrare a Milano? Ebbene sì. Anche se confessa di essere molto freddoloso ,Roberto sfida l’aria di questa fine di settembre che ancora conserva qualche ricordo della caldissima estate passata. Nel congedarci ci promettiamo di vederci tutti a Milano. Magari per un prossimo improvvisato “Mosciolando” ad Expo? Chi può dirlo? Con Marcello tutto è possibile. Una delle frasi che adoro di lui quando gli chiedo qualcosa, qualsiasi cosa è: consideralo già fatto! Mi piace chiudere con le parole che Roberto dedica a Portonovo: “il Conero alle spalle, il mare davanti, questo è Portonovo. Un po’ Portofino ma senza il birignao e certe ostentate frequentazioni del borgo ligure…”.

Carla Latini

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