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Kukà

da Errico la cucina strappa un sorriso, tra birra e…baccalà

in Mangiare e bere da

E’ raro vedere decine di giovani affollare ristoranti stellati. I motivi, vari ed eventuali, sono facilmente comprensibili. Succede però che Errico e Ramona (ristorante Andreina a Loreto) ci riescano. Succede che le loro feste d’estate siano “feste giovani”. Bagnate da una birra eccellente che rende l’atmosfera più frizzante. Sono stata alla finale di “Cucina da Errico”. Peccato non aver seguito le altre ‘puntate’. Ogni concorrente partecipa con il suo tifo personale. La formula sembra semplice ai non addetti ai lavori. In realtà solo due professionisti come Errico e Ramona possono avere le capacità tecniche per reggere una “singolar tenzone” come questa. Tornate con me dalla parte degli spettatori, che è meglio, e lasciamo Errico in cucina con i 5 finalisti.

In giardino l’aperitivo di benvenuto profuma di fritto, delicato, di hamburger in piccoli e morbidi panini, di fresche composizioni di frutta e verdura. In fondo qualcuno stappa con stile e nonchalance una birra molto buona che si chiama, Kukà. Matteo Bora (il produttore) mi racconta che piace molto ai cuochi perché si abbina bene. La trovo perfetta per la serata. Frizzante al punto giusto. E rinfrescante. Perché fra poco i cuori dei partecipanti saranno molto caldi. Il cuore del cuoco batte forte in cucina, accanto ai fuochi. Ci sediamo nell’altro giardino, quello grande sul retro. Conto le tavole imbandite da 10 sedute ognuna. Evito di fare le moltiplicazioni del caso e mi lascio contagiare dall’allegria e dai toni accesi degli spettatori. I tifosi di cui vi ho scritto all’inizio. Cominciamo con l’antipasto e con Massimiliano Vallesi: insalatina di cappone con dadolata di patate al mosto cotto e scorza di arancia. La giuria scrive la sua valutazione in silenzio. Al mio tavolo il giudizio è unanime: molto buono. Francesco Marcone propone: baccalà su vellutata di topinambur con porro e pepe di Sichuan. Solito silenzio della giuria. Noi apprezziamo con mucho gusto. Questo piatto fa parte delle mie preferenze. Sara Sguerri ha una ricetta da ben equilibrare: capesante su cipolle di Tropea e crema allo zafferano. Ci aspettiamo in bocca troppa dolcezza ma ci sbagliamo. Brava Sara. Applausi sporadici qua e là testimoniano la presenza della tifoseria. Ma finora la “bella gioventù” a tavola è discreta. Prende il microfono Luca Paolorossi ed è una standing ovation con tanto di ola. Il suo piatto è coraggioso. Ci vuole una certa voglia di sfida nel proporre agnello al limone e taglio sartoriale. L’agnello spesso divide i palati. Il mio è dalla parte dell’agnello. Ci piace. Gli applausi si fanno sempre più sonori. Il dolce di Tina Tarabelli, l’ultima degli sfidanti, è dedicato all’anice.

E’ l’ora del verdetto. Chi vincerà? Errico dice poche frasi e torna in cucina. Ramona, da brava conduttrice, prende tempo, ricorda gli sponsor, ricorda gli amici… ed ecco cosa ha deciso la giuria. Ci credete se vi scrivo che siamo tutti in piedi? Vince il baccalà di Francesco Marcone. Lo avrei fatto vincere anch’io. E come in tutte le finali che si rispettino saltano i tappi, la Kukà finisce nei calici con la sua schiuma bianca e densa che brilla nella notte. Alla prossima festa!

Carla Latini

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