‘Cuochi per caso’ dalla mia parte, il racconto di Carla Latini
Ci sono persone che si conoscono fin da bambini, come io e Kruger, e rimangono legati perché? Boh? Legati anche solo da una telefonata ogni tanto e un confronto ‘calorifero’ o ‘ghiacciato’. Dipende dall’argomento. Come dice Victoire, una delle cuoche per caso, gli amici si scelgono e gli amici con cui ti commuovi sono veramente pochi. Cuochi per caso è nato così. Da me e Mara Palanca, la mente femminile, e scusate se è poco, di Amaranto’s a Castelfidardo. Antonio Di Guglielmo, suo marito patron del locale, si è entusiasmato subito. Sono una coppia teneramente assortita e ben distinta. Adorabile. Coinvolgere Victoire che ha già mangiato i loro piatti con me e Carlo è stato come giocare in casa. Subito si. Coinvolgere Paolo Paciaroni e Maurizio Digiuni era ovvio. Perché Maurizio è già stato coinvolto da Mara e Antonio in gara per il brodetto più buono dell’Adriatico. Perché Paolo è coinvolto ‘socialmente parlando’. Ovvero sui social.
A metter tutti insieme in cucina è stata Mara con la sua gentile fermezza, con la sua decisione caramellata.
Si chiama Cuochi per caso perché l’idea è nata per caso nelle teste, mia e di Mara. Sviluppata, allargata, divulgata. Il nome è rimasto intatto.
Siamo ‘Cuochi per caso’ e così rimarremo. Quella del 4 Dicembre è stata la puntata zero. Una sorta di prova generale. Direi ben riuscita in sala. Ma venite con me a divertirvi dietro le quinte. Cioè in cucina. Mio marito Carlo racconta sempre della sua ratatouille di zucchine, melanzane e cipolla con sgombro sfumato con il Verdicchio. Ci vuole condire le sue Rosselle. Viene affidato al padrone di casa, Antonio, che con la sua pazienza sensibile e ricettiva comprende cosa cavolo intende Carlo e lo mette a sfilettare gli sgombri. Dopo un attimo Carlo scompare. Sigaretta? A noi mortali che componiamo Rosselle con baccalà mantecato (grazie Paolo Paciaroni) e con cime di rape e Casciotta di Urbino (grazie Mara e Paolo Cesaretti) non ci è dato di sapere e va bene ugualmente. Indosso, va bene se scrivo così?, la pannella o parnanzetta che mi ha regalato Paolo e il cappello da cuoca che mi ha dato Mara, e mi faccio foto professionali mentre capisco, con Antonio, come si apre il forno.
Fatte le mie cose mi offro volontaria per le altre preparazioni. In verità nessuno mi vuole ma non lo fa capire. Mi rendo conto che non sono utile. Ma sono, simpaticamente, d’intralcio. Antonio e Paolo mi forniscono di ‘cucchiaino e forchettina d’assaggio’. E faccio l’assaggiatrice curiosa. Decidiamo insieme che il condimento per gli spaghetti Cappelli cacio, pepe, cozze e zafferano di Maurizio è leggermente troppo salato e i ‘Cuochi per caso’ rimediano con classe. Assaggio la panzanella con pannocchie cotte e crude con limone candito e stracchino di Paolo Paciaroni coinvolgendo Paolo Cesaretti che ha portato la casciotta di Urbino per le mie Rosselle e lo stracchino per Paciaroni.
Piace, a Cesaretti. Piace a tutti.
E’ arrivato il momento di allestire il buffet di benvenuto mentre Nicola, fratello di Antonio nonché maitre e sommelier, stappa le bollicine della Cantina Conte Leopardi. Il tavolo si affolla di Rosselle e di Trucioli impanati e fritti di mais e di cacao con sgombro affumicato e salsa di erba cipollina. E’ in questo momento che si materializza, di nuovo, mio marito Carlo. Sorride infreddolito e accompagna, galante, mia mamma Marisa e sua mamma Maria. Ammazza che donne le nonne! Ci raggiunge anche Michele, nostro figlio, e la famiglia Latini è, quasi, riunita. La cena comincia piacevole e ha il suo apice d’ascolto con il collegamento via skype dal Monte Rosa. Dal Mirtillo Rosso ci saluta e interagisce con noi Victoire Goulobi. Tralascia Top Chef e la sua avventura televisiva per catturare la nostra attenzione sulla sua città natale africana Brazeville e sulla sua ultima visita. Dirige la sala, senza farsi notare, ma si nota, Mara coadiuvata da Lorena Bramucci.
Il piatto ‘forte’ di Antonio, dopo Maurizio, mette tutti a ragionare: merluzzo salato da noi con fondente di patate, amatriciana di pomodori invernali, tè nero affumicato, oliva orbetana, perle di rosmarino. Un ragionamento che soccombe al gusto e alla passione. Bravo Antonio. I dessert di Mara sono tre in un piatto unico molto fashion che si chiama ‘collezione autunno-inverno’: cheese cake ai cachi con salsa al rum, mini strudel di mele cotogne con salsa al melograno, dolcetto alle castagne con crumbre di rosselle.
Finale con foto di gruppo, applausi di rito e tutta la brigata in sala. Ad un certo punto mi vogliono dare un regalo. Un quadro quadrato firmato dall’artista Patrizio Moscardelli.
Un campo azzurro/cielo con 25 spighe alte e biondo cenere. I 25 anni di spaghetti Cappelli continuano i festeggiamenti. Alla prossima Cuochi per caso. Non lo dite a nessuno ma, fuori, c’è già la fila. Per cucinare con noi e diventare un cuoco o una cuoca per caso.
Carla Latini