La voce di Antonella Ruggiero dritta al cuore ammalia il Donoma edizione club
[efsflexvideo type=”youtube” url=”https://www.youtube.com/watch?v=DFxzhISeoJE” allowfullscreen=”yes” widescreen=”yes” width=”420″ height=”315″/]
Potresti essere interessato a
Marcella Bella spicca il volo con il suo nuovo spettacolo, gli applausi dell’anteprima
Marcella Bella era emozionata come se fosse la prima volta. Superate le prime incertezze, ha però spiccato il volo sulle
A scuola d’amore e di cucina: un’idea coraggiosa dello chef Andrea De Carolis
Che la sua faccia comunichi amore e generosità l’avevamo già capito. La cucina per lui vuol dire “cose buone e
I Tiromancino presto al Tyche Festival: “Sarà un’estate molto marchigiana”
«Evidentemente sarà un’estate molto marchigiana», mi dice Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino, con un calice di vino rosso in mano
Leee John porta la disco degli Imagination al Donoma, 35 anni da festeggiare
Era il 1981 quando Disco Ring presentò “Body Talk”, un disco che veniva direttamente dall’Inghilterra. Poi l’anno dopo arrivò il loro successo più evidente, ovvero “Just an Illusion”. Questa è la breve presentazione degli Imagination di cui Leee John è il protagonista indiscusso. Sono passati 35 anni dove, alternandosi anche con il lavoro di attore, per il cantante musicista c’è stata un’intensa attività live di club e festival. Insomma, continua a brillare la stella degli Imagination dimostrando una buona energia insieme ad altri immortali superstar della disco music. Lo intervistiamo in attesa del suo ritorno in Italia grazie alla data conquistata venerdì 30 ottobre 2015, all’interno del Tyche Friday per il Donoma di Civitanova.
Ciao Leee John dopo 35 anni il fenomeno Disco Music degli anni Ottanta è solo un appuntamento per nostalgici o c’è anche la curiosità del giovane pubblico?
<<Innanzitutto provengo dall’epoca Soul Funk britannica, la disco è stata per me quella degli anni Settanta, ma molti altri Paesi cambiarono negli anni Ottanta, come la Francia che passò alla Disco Funk o al Jazz Funk. Io provengo dalla zona Nord di Londra, molti gruppi inglesi stavano emergendo in un periodo in cui eravamo tutti molto differenti, sia per look che per musica. Gruppi che poi si diffusero in giro per l’Europa e per il mondo. E’ stato un periodo davvero innovativo sotto il profilo artistico in tutti i campi. Detto questo, la musica che abbiamo creato è diventata universale per tutte le generazioni. I deejay amano i differenti mix e adesso molti studenti e giovani ascoltatori stanno scoprendo la musica degli Imagination e di Leee John>>.
Tu che sei un artista di fama internazionale puoi dirci se esiste una universalità nella musica?
<<La musica rompe tutte le barriere, occupa tutte le nostre emozioni. Non esiste un giorno in cui non ascolti musica. E’ parte della “chimica” della nostra storia>>.
Parlaci della differenza di pubblico che incontri di volta in volta, da quello inglese a quello italiano, da quello asiatico a quello americano.
<<Ovviamente ogni pubblico è differente, ma il loro amore per la nostra musica li accomuna>>.
Quale artista emergente ti ha impressionato di più?
<<Sono stato di recente al festival Reggae di Benicasim, in Spagna. C’erano due ragazzi italiani che avevano un sound giamaicano stupendo. Non riesco a ricordare il loro nome però>>.
Conosci allora qualche artista italiano che ti piace particolarmente?
<<Davide De Gregorio è un grande cantante, conosciuto anche con il Ddg Project. Ha bellissime canzoni e il suo prossimo album avrà melodie molto forti>>.
Cosa porterai al Donoma?
<<I miei spettacoli sono sempre pensati per il pubblico. Ogni platea è diversa e mi piace fare una performance speciale per ognuno di loro. Sarà “spettacolare”, con vecchi e nuovi brani. Date una guardata ai miei siti: www.leeejohn.com , www.feelmysoul.co.uk , facebook leee john>>.
Come ultima domanda, noi di Tyche Magazine chiediamo sempre di filosofeggiare con una parola ogni mese. A te chiediamo: cosa ti fa venire in mente la parola VITA?
<<Live, Life, and Love>>.
Kruger Agostinelli
Torna il Cena Spettacolo con buffet in sala buffet a 20 euro, prenotazioni e altre opzioni all’infoline 0733 775 860
Potresti essere interessato a
Imagination allo Shada nel venerdì notte
Leee John degli Imagination è la luminosissima stella degli anni 80 che venerdì 27 luglio atterrerà dall’Inghilterra direttamente sul palcoscenico
Marcella Bella spicca il volo con il suo nuovo spettacolo, gli applausi dell’anteprima
Marcella Bella era emozionata come se fosse la prima volta. Superate le prime incertezze, ha però spiccato il volo sulle
A scuola d’amore e di cucina: un’idea coraggiosa dello chef Andrea De Carolis
Che la sua faccia comunichi amore e generosità l’avevamo già capito. La cucina per lui vuol dire “cose buone e
Antonella Ruggiero si racconta aspettando il live al Tyche Friday del Donoma
Che voce quella ragazza! Era la lontana estate del 1975 e per la prima volta da Genova i Matia Bazar si esibivano nelle Marche, in un dancing ormai relegato ai ricordi, il Tapioka Club. La prima hit era “Stasera che sera” e lei, la cantante, Antonella Ruggiero. Poi una carriera esaltante fuori e dentro i Matia Bazar, la sperimentazione con i Subsonica e tante profonde esperienze fra musica sacra e lirica. Venerdì 23 ottobre Antonella Ruggiero sarà al Donoma di Civitanova, per il secondo appuntamento live targato Tyche Friday.
C’era un bel po’ di tempo fa un locale all’aperto di Falconara Marittima. Si chiamava il Tapioka. Qui ricordo un esordiente band genovese che si presentò per la prima volta fuori dai suoi confini. La cantante non era niente male mentre interpretava “Stasera che sera”. Inevitabile chiederle quanto contino per un artista le proprie radici.
<<Sono fondamentali, perché l’arte si fonda proprio sulle radici e su quello che un artista riesce a trasformare e rielaborare nel tempo. Le radici sono essenziali per una persona che vuole creare e fare arte in generale, non solo nella musica>>.
Un artista vero cambia e sperimenta per una propria esigenza creativa mentre il pubblico, lo sappiamo bene, spesso è conservatore. Antonella Ruggiero ha trovato il giusto equilibrio in tutto questo?
<<Credo di sì. Il pubblico non è tutto conservatore, anzi: c’è una platea che segue cose che radio e televisioni non passano, a parte qualche raro esempio di canale interessante. C’è la solita questione legata alla grande vendita che deve essere in qualche maniera propinata alla massa. Però c’è quest’altro tipo di pubblico, non piccolo ma composto da tante persone, che segue la buona musica che c’è in Italia, da nord a sud. Ci sono rassegne che sono la base di tutto quello che è l’altra faccia della medaglia, con concerti meravigliosi che non vengono certo promossi nei canali tradizionali. Ma internet e tanti mezzi di comunicazione fanno si che l’arte giri non solo per le lavorazioni di massa. C’è come un muro che separa le due cose>>.
Nell’autunno 2004 è stata la prima ed unica interprete ad aver ricevuto il permesso di cantare nella Santa Casa del Santuario di Loreto. Ma ha anche avuto importanti esperienze a Jesi o e Pesaro. Ha per caso qualche aneddoto sulle Marche o sui marchigiani?
<<Ogni volta che approdo nelle Marche mi trovo davanti a dei panorami e dei luoghi magnificamente conservati. Una regione straordinaria, sono veramente lieta di tornare a visitarla. Ogni volta scopro qualcosa di nuovo, qualcosa che mi era sfuggito in tanti anni di frequentazioni, visti i concerti fatti. Un grande luogo!>>.
La sua mobilità artistica in tutti i generi musicali è positivamente impressionante. Crede ancora di avere dei sogni nel cassetto da realizzare?
<<Non ho mai avuto sogni nel cassetto. Il cassetto è sempre stato aperto sia per deporre idee sia per tirar fuori progetti. Adesso stiamo ultimando ad esempio un lavoro molto importante, forse il più importante di questi anni: un lavoro realizzato nella cattedrale di Cremona con organo (suonato da Fausto Caporali) e voce. Sono 17 brani di musica sacra, veramente intensa e ben arrangiata. La cattedrale è un luogo adatto per un certo tipo di raccoglimento in musica. L’album uscirà a brevissimo e si intitolerà “Cattedrali”>>.
Può anticipare cosa proporrà al pubblico del Donoma nella sua imminente partecipazione?
<<Con me sul palco ci saranno due artisti straordinari. Il primo è il pianista Mark Harris, che ha lavorato per anni con Fabrizio De André. E’ stato suo arrangiatore, musicista e amico. Ama l’Italia profondamente. Poi c’è Roberto Colombo con i suoi suoni sintetici>>.
Tyche Magazine ogni mese ha una sua parola chiave su cui filosofeggiare. Ora tocca al termine VITA. A lei cosa provoca?
<<Creatività costante, prima di tutto quella del cervello. Il cervello funziona in maniera diversa da una persona all’altra. E’ il grande motore che mi fa venire le idee, crea suggestioni e movimenta costantemente quella cosa chiamata anima, chiamata interiorità. Dalla sensibilità e dal cervello parte l’azione, partono i progetti>>.
Kruger Agostinelli
Biglietti a 22 euro comprensivi di consumazione, disponibili su CiaoTickets e su TicketOne. In alternativa sarà possibile acquistarli (fino ad esaurimento posti) dal botteghino del Donoma dalle ore 21 in poi del giorno stesso dello spettacolo, venerdì 23 ottobre. L’ingresso al locale sarà possibile dalle ore 22 in poi e l’inizio dello spettacolo è previsto alle ore 23. La prenotazione dei tavoli si possono effettuare tramite l’infoline 0733775860
Potresti essere interessato a
Marcella Bella spicca il volo con il suo nuovo spettacolo, gli applausi dell’anteprima
Marcella Bella era emozionata come se fosse la prima volta. Superate le prime incertezze, ha però spiccato il volo sulle
A scuola d’amore e di cucina: un’idea coraggiosa dello chef Andrea De Carolis
Che la sua faccia comunichi amore e generosità l’avevamo già capito. La cucina per lui vuol dire “cose buone e
I Tiromancino presto al Tyche Festival: “Sarà un’estate molto marchigiana”
«Evidentemente sarà un’estate molto marchigiana», mi dice Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino, con un calice di vino rosso in mano
Il Gabbiano di Civitanova custodisce i sapori antichi del sugo alla Marinara
Alla fine del Lungomare nord di Civitanova c’è l’Hotel Ristorante Gabbiano. Una conduzione familiare sin dal 1966, quando al posto delle case e della strada c’erano gli orti. Rosanna, la sorella di Luana che invece è la cuoca, sta in sala insieme a Luca, il nipote figlio di Luana, che si occupa dei vini. Rosanna, classe 1968, mi racconta di quando appunto c’erano gli orti delle famiglie che vivevano più verso l’interno. Il mare era birichino e spesso inondava allagando le coste. Rosanna ricorda ancora i suoi piedi nell’acqua quando seduta sugli scogli guardava il mare. Il papà e la mamma decisero di bonificare questi “orti allagati”, cominciando col costruire la prima struttura. L’albergo. Poi nacque il ristorante. La cucina di mamma era assolutamente casalinga. Una cucina di mare e di orto. Non poteva essere diversamente. Anche oggi è così. Nel menu del Gabbiano c’è un primo piatto mitico e storico che si chiama “Marinara“. Un ragù di pesce in bianco molto saporito da spezie ed erbe aromatiche che può essere sia con le classiche tagliatelle all’uovo sia con spaghetti artigianali. Rosanna trova tempo per parlare con me. E lo apprezzo molto. Vedo quanti coperti ha dentro e fuori. Pienissimo ed è un semplice giovedì di metà settembre. <<Nessuno avrebbe scommesso sulla scelta di mamma e papà che invece è stata vincente per noi ma anche per tutti gli altri che li hanno imitati>>. Sul lungomare di Civitanova in piena estate sembra di essere alla semana blanca a San Sebastian. Tanta è la gente e tanti sono i locali aperti sulla spiaggia e oltre la strada. Lascio tranquilla Rosanna e mi lascio guidare da Andrea, il cameriere che, a proposito di “noi della sala”, è molto preparato sia sui piatti che sui vini. Al Gabbiano si beve anche molto bene. Bella selezione marchigiana e internazionale. Insomma se volete pasteggiare a crudi e Don Perignon potete farlo senza problemi.
Andrea mi consiglia il tris di antipasti crudi, la Marinara (come si fa a non provarla!) e gli spaghetti con il ragu di ricciola. Meno male che sono insieme al Direttore di Tyche (Kruger fotografa e fotografa e poi mangia e mangia. Un passionale in ogni caso!) e al produttore di vino Gianluca Mirizzi. Quindi beviamo molto bene. Fra i crudi ci sono delle panocchiette deliziose e le cozze viola cha adoro. La tartare di ricciola (a dimostrazione che usano il pescato del giorno) con la burratina nascosta all’interno è piacevole e interessante. Segue il terzo antipasto che è un riso nero cotto alla perfezione con molti odori gentilmente rivolti alla cipolla con un gambero appena scottato e ketchup di rape rosse e senape fatta in casa. I primi arrivano su un vassoio grande ma Andrea con abilità ce li impiatta con quel gesto armonico fra cucchiaio e forchetta che crea una “torre cestino” molto carina. La Marinara è come pensavo. Sapori molto antichi che mi fanno chiudere gli occhi. Momenti belli che sono la memoria dei sapori sanno creare. Stessa “danza impiattamento” anche per gli spaghetti con la ricciola. Il ragù è ricco ma molto delicato. Leggermente dorato. Ora ho capito perché tutti mi dicono che il Gabbiano è sempre pieno. Aveva ragione mamma quando scelse il nome osservando i gabbiani volare all’orizzonte. Bisogna sognare e volare alto nella vita…
Carla Latini
Potresti essere interessato a
Violante, vino rosso lacrima da bere fresco ma non freddo. Consigliato da Mirizzi di Montecappone
“Violante, vino ottenuto da uve Lacrima, è un vino rosso da mettere in fresco per l’estate” è una delle recenti
Maurizio Molella e il Verdicchio, sognando il vino della notte con Montecappone di Mirizzi
Non sarà sicuramente sfuggito ai fans di Maurizio Molella, uno dei quattro fantastici del DeeJay Time con Albertino Fargetta e
A Casa Mirizzi il Pranzo di San Martino per Festeggiare i primi 50 anni della Montecappone
Sara Pandolfi è una Fatina Bionda munita di un mestolo magico capace di trasformare un’accogliente e calda cantina in un
Gino Paoli allo Shada, il sapore di mare e di cose “non” perdute…
Gino Paoli cambia le carte di in tavola e sostituisce un brano del bis, “Quattro amici al bar” con la ripetizione di “Sapore di sale”. Ma come dargli torto? I quattro amici si sono trasformati allo Shada di Civitanova in oltre ottocento persone. E il sapore di sale ha un senso in riva al mare e soprattutto per dirlo alla sua maniera “di cose perdute”. Poi il cantautore genovese lo aveva anche ricordato durante il suo concerto: <<Ci sono canzoni scritte da noi che ormai appartengono al pubblico e può farne ciò che vuole>>.
Gino Paoli ci consegna ancora le sue immortali turbolenze d’amore. Proprio quelle canzoni che per molti di noi sono state non solo colonne sonore sentimentali ma proprio mezzi di comunicazione per far breccia sui cuori fertili degli amanti. Record dei record per “Legati ad un granello di sabbia”, il venerdì notte ideato da Aldo Ascani. Grazie all’autore de “Il cielo in una stanza” la notte civitanovese più esclusiva della Riviera Adriatica ha superato tutte le presenza delle precedenti cena spettacolo.
Un veloce scambio di battute a fine spettacolo con il collega Marco Chiatti che gentilmente ci concede per Tyche Magazine.
Lei ha ancora voglia di scrivere: è in preparazione un suo nuovo disco, ce ne anticipa qualcosa?
<< Il tema di fondo di questo lavoro è il rifiuto del “definitivo”. Siamo abituati a considerare le cose che succedono come immutabili e tendiamo a essere schiavi del “sempre” e del “mai”. Invece per me la chiave di tutto sono le domande, la ricerca: il mondo è in eterno cambiamento, e così anche noi siamo sempre in evoluzione. Ogni cosa, ogni azione umana, è il seguito di una domanda. Le domande sono un atto di opzione, di speranza, di ricerca. E a questa ricerca corrisponde una ricerca musicale, che nel disco si sviluppa in tante maniere>>.
Ma secondo lei, esistono ancora oggi canzoni d’amore?
<<Le canzoni d’amore esistono, sono sempre esistite ed esisteranno sempre. È il modo di esprimere l’amore che nel tempo è cambiato, la maniera di parlarne che è diversa, così magari una persona di una certa età fa fatica a comprendere le espressioni di un giovane. Ma il sentimento è uguale, è sempre lo stesso. Anzi, di più: è il motore che ispira ogni tipo di artista, chi scrive, chi dipinge, chi fa musica>>.
Ha ricordi, aneddoti, episodi, persone che la legano alla nostra regione, le Marche…
<<Oltre a fare musica io dipingo e delle Marche mi ha sempre colpito la “pittoricità”. Mi spiego meglio: guardandosi intorno in queste terre sembra che sia già perfetto. Le masse, i sassi, sono talmente messi bene e con i colori giusti che non c’è bisogno di spostare nulla. È tutto talmente preciso che a chi guarda non resta che tradurre il tutto sulla tela. Perché è già tutto fatto>>.
Kruger Agostinelli
Intervista gentilmente concessa da Marco Chiatti
[efsflexvideo type=”youtube” url=”https://www.youtube.com/watch?v=WGv6JfHaDHY” allowfullscreen=”yes” widescreen=”yes” width=”420″ height=”315″/]
Potresti essere interessato a
Marcella Bella spicca il volo con il suo nuovo spettacolo, gli applausi dell’anteprima
Marcella Bella era emozionata come se fosse la prima volta. Superate le prime incertezze, ha però spiccato il volo sulle
A scuola d’amore e di cucina: un’idea coraggiosa dello chef Andrea De Carolis
Che la sua faccia comunichi amore e generosità l’avevamo già capito. La cucina per lui vuol dire “cose buone e
I Tiromancino presto al Tyche Festival: “Sarà un’estate molto marchigiana”
«Evidentemente sarà un’estate molto marchigiana», mi dice Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino, con un calice di vino rosso in mano
Lillo e Greg incantano la piazza di Civitanova con i selfie
Una platea da concerto per Lillo e Greg e il loro “Occhio a quei due”. Trasferito in piazza un ottimo spettacolo teatrale, con i pro e i contro che ne conseguono. Civitanova ha risposto alla grande, con oltre tremila spettatori. Chiaro, nella grande cornice di piazza XX Settembre, cuore dello “struscio” serale, in un’afosa serata di luglio, qualche gag si è persa nel vocio di chi era alla ricerca di un buon gelato o di una bibita rinfrescante. Nulla che invitasse al silenzio di un contenitore teatrale. Del resto la logica dell’ingresso gratuito presuppone una estesa fruibilità del prodotto. Però la serata è stata godibile e divertente anche per i molti che hanno assistito in piedi. Merito della collaudatissima coppia che si è avvalsa della brava e bella Vania Della Bidia. Sketch serrati e divertenti, nello straordinario stile surreale che da anni ci accompagnano nelle mirabolanti storie radiofoniche di “Sei uno zero”. Festa di piazza, quindi, che alla fine ha funzionato. La vera attrazione è diventata proprio il dopo spettacolo quando i protagonisti sono concessi con sincera generosità al loro pubblico. Selfie a gogo e non solo. Per tutti un’attenzione non di comodo ma personale e diretta, un sacro rispetto del pubblico dove Greg, Lillo e Vania sono stati inesauribili protagonisti. Nell’intervista di seguito ve ne accorgerete.
Kruger Agostinelli
Foto di Federico De Marco
Potresti essere interessato a
Marcella Bella spicca il volo con il suo nuovo spettacolo, gli applausi dell’anteprima
Marcella Bella era emozionata come se fosse la prima volta. Superate le prime incertezze, ha però spiccato il volo sulle
A scuola d’amore e di cucina: un’idea coraggiosa dello chef Andrea De Carolis
Che la sua faccia comunichi amore e generosità l’avevamo già capito. La cucina per lui vuol dire “cose buone e
I Tiromancino presto al Tyche Festival: “Sarà un’estate molto marchigiana”
«Evidentemente sarà un’estate molto marchigiana», mi dice Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino, con un calice di vino rosso in mano