Gvstibvs a Osimo, per apprezzare i sapori marchigiani anche con la complicità di Vissani
De Gustibus non est disputandum. Così la pensavano gli antichi romani. In pratica, sui gusti non si discute. Ognuno ha i suoi. Ed io, quando ho il piacere di stare nella mia piccola Osimo (un paese incantevole che qualche volta vorrei visitare da turista) mi fermo a mangiare qualcosa di buono ed a bere bene da Gvstibvs. Con le u alla romana, cioè v. Abbiamo inaugurato Gvstibvs – scrivo abbiamo perché ho seguito con vicinanza e affetto tutto il lavoro fatto per arrivare fino a qui – tanti anni fa. Il destino aveva voluto che anche Gianfranco Vissani fosse con noi. Ma chi sono i Gvstibvs? Nunzia a Iva Marchegiani, rispettivamente sorella maggiore e minore, seguono la sala, il servizio ed il bar. Nunzia si dedica ai vini che qui hanno etichette locali importanti. Da Gvstibvs si beve molto bene. Luca Zamperini è il cuoco, nonché marito di Nunzia. Una mano benedetta che molte volte ha toccato la tentazione di cucine stellate. Una mano culinaria molto corteggiata dai grandi. Non a caso Vissani passava spesso di qua. Luca è sommelier, cuoco diplomato, pasticcere, gelatiere. E sa fare con grazia e inventiva ogni cosa. Che sia un coniglio in porchetta o un knoedel. Nunzia ha lavorato come sommelier in trentino prima di conoscere Luca e tornare all’ovile. I knoedel sono uno sei simboli del loro amore. A pranzo da Gvstibvs, che sta nella piazza principale del paese, si mangia anche velocemente e tradizionale. La sera Luca tira fuori la sua fantasia ed il menu a carta è intelligente e stimolante. Uomo dalle tante virtù Luca trova anche il tempo di allevare ed addestrare cani di razza perché siano utili amici a chi è meno fortunato di noi. La passione per queste deliziose bestiole e l’amore in genere per ogni tipo di animale ha contagiato l’intera famiglia Gvstibvs. Ieri a pranzo mi sono fatta fare: spaghettini con moscioli, capperi e pomodorini, tortillas con verdure (croccantissime all’interno!), brasato al vino rosso con purea di zucchine e carote. La carne era “un burro” e le due purea una bella idea come contorno. In cucina insieme a Luca ci sono due giovanissimi cuochi, Lorenzo Baleani e Enrico Maria Re. In sala con Nunzia e Iva c’è il sorriso delizioso di Caterina Busilacchi. Già laureata in lettere, per l’estate, cameriera tutto fare. La clientela di Gvstibvs non è solo osimana, nessuno è profeta in patria, ma viene da fuori e ritorna. Ci sono turisti dal mare che la sera fanno qualche minuto di macchina per mangiare al fresco della fontana. Magari dopo aver visitato le grotte. 9 chilometri di tufo sotto terra. Una meraviglia storica che testimonia il passaggio in città di vite umane sin dall’anno mille. Religiosi, templari, guerrieri, banditi, soldati, sfollati e miti. Da visitare assolutamente. Nunzia è ormai un oracolo della città e conosce e consiglia ogni posto da andare a vedere. Per fare due passi osimani dopo o prima di mangiare da Gvstibvs…
Carla Latini