Stoccafissando XXIII edizione a Portonovo
L’Accademia dello Stoccafisso all’anconitana nasce nel 1997 dalla volontà dei soci fondatori Aldo Amleto Roscioni, Terenzio Montesi, Roberto Farroni e Gualberto Compagnucci con lo scopo di mantenere viva e diffondere la ricetta tipica, da secoli tradizione nella città dorica. Fù infatti tra i primi porti a conoscere il merluzzo essiccato diffuso grazie a Pietro Querini che lo portò a Venezia dopo un tragico naufragio in Norvegia.
Tutti gli elementi codificati del piatto sono ricordi da tramandare e condividere. L’Accademia è un punto di riferimento importante per la vita sociale della città. Il 30 Ottobre scorso, al Ristorante La Fonte del Seebay Hotel a Portonovo, circa 200 persone sono accolte da un aperitivo di benvenuto brindando con le bollicine dell’Azienda Agraria degli Azzoni Avogadro Carradori di Montefano. Lo chef Claudio Api anticipa i giochi proponendo il suo stoccafisso sulla pizza. Gli chef Marco Cupido e Marco Ravaglia lo ‘nascondono’ dentro soffici bon bon. Gli ospiti girano fra le isole del mare, dei latticini e dei salumi con Co.Pe.Mo, Cooperlat Tre Valli e Salumificio del Conero. Si ringrazia il Consorzio della Baia di Portonovo sempre presente quando si tratta di tradizioni e territorio.
Il Presidente, Pericle Truja, nella sala congressi, saluta e ringrazia gli ospiti e le autorità presenti. Dalla prima fila applaudono le associazioni:la Confraternita bacalà alla vicentina,con il Presidente Luciano Righi, l’ Accademia dello stoccafisso della Calabria con il Presidente Enzo Cannatà, gli Amici del Merlin Cocai con il Presidente Otello Fabris, l’Accademia dello stoccafisso alla fermana con il Presidente Saturnino Di Ruscio, i tre frati della Vulnerabile Confraternita dello Stofiss dei Frati e Trym Eidem Gundersen, responsabile del Norvegian Seafood Council che garantisce l’origine norvegese dei prodotti ittici. Con loro il segretario dell’Accademia, Gilberto Graziosi.
Racconta Truja che, per tenere alto l’interesse e rendere omaggio alla sua missione, organizzano incontri didattici, dibattiti e cene a tema dove lo stoccafisso rimane il punto focale con lo sguardo rivolto al mondo. I nuovi progetti per il 2020 riguardano i cambiamenti climatici che rischiano di compromettere anche la pesca del merluzzo intorno alle isole Lofoten in Norvegia e si rivolgono, principalmente,ai giovani. Come coinvolgerli? Con serate create ad hoc, ricche di sane e intelligenti ‘contaminazioni’ come la prossima con gli Amici del Verdicchio dei Castelli di Jesi che si terrà il 26 novembre all’Osteria della Piazza.
L’artista Francesco Paladino ha cantato i brani più belli della musica d’autore italiana e Grazia Balboni ha narrato, in musica e versi sulle note di Onda su Onda, la via italiana dello stoccafisso.
Il conviviale di gala si apre con i maltagliati di Alberto Berardi saltati con baccalà ceci e cicerchia. Segue Elis Marchetti con il vialone nano mantecato al baccalà, ricci di mare e cavolo romanesco allo zenzero. Beviamo il Verdicchio base dell’Azienda Agricola Luca Cimarelli di Staffolo. A questo punto 4 locali anconetani celebrano la ricetta codificata dandone 4 versioni. In cucina c’è anche il mitico Odino Messi, memoria storica. Qual é il più buono? Quello di Gino, quello del Giardino, quello di Carotti, quello della Fonte? C’è ancora voglia di fare zuppetta con il pane artigianale di Lucci. Beviamo il Verdicchio Superiore di Luca Cimarelli. Per il dessert ecco il cedro napoletano a sorpresa di Endrio Severini della Gelateria la Golosa. Immancabile il Varnelli con il caffè. Stoccafissando chiude l’anno accademico e lo stare bene assieme si respira in tutta la sala. Soci, familiari, ristoratori amici e produttori hanno contribuito alla realizzazione di questo evento che non finirà mai di stupirci.
Carla Latini