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I Tiromancino presto al Tyche Festival: “Sarà un’estate molto marchigiana”

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«Evidentemente sarà un’estate molto marchigiana», mi dice Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino, con un calice di vino rosso in mano mentre si gode il clima festoso del dopo concerto. La band ha recentemente terminato la data zero del tour “Nel respiro del mondo” al teatro di Cagli. Spettacolo avvolgente dalla prima all’ultima nota. Considerando che il concerto non potrà che migliorare, ecco che si tratta di uno degli appuntamenti imperdibili di quest’estate. Da segnare in rosso, perciò, la data del 4 agosto, quando i Tiromancino si esibiranno a Civitanova nell’area del Tiro a Volo, denominata Arena del Mare. È aperta la prevendita su CiaoTickets con biglietti a 15 euro. Estate marchigiana, si diceva. Già, perché dopo l’esibizione a Cagli con cui è stata lanciata la tournée e prima del concerto civitanovese, Zampaglione e soci saranno ancora nella nostra terra. I Tiromancino sono attesi sabato 25 giugno allo Sferisterio di Macerata nella serata finale di Musicultura. Dal 23 al 25 giugno sono in programma le tre notti dedicate alla XXVII edizione del prestigioso Festival della canzone popolare e d’autore. Da ricordare che Federico Zampaglione è tra i membri del comitato artistico di Musicultura. Insomma, il 2016 dei Tiromancino propone un filo diretto importante con le Marche. Ma torniamo all’incontro con Federico Zampaglione nel dopo concerto di Cagli. Ecco cosa ci siamo detti.

“Nel Respiro Del Mondo”, lo spettacolo che avete appena presentato, parla del mare e…

«Sì, è dedicato al mare che in realtà è qualcosa di così immenso, contiene così tante energie. Ma parlo di mare anche come luogo di pace, di tranquillità, di ispirazione dove si scrivono anche canzoni. Ad esempio, ho composto “Piccoli miracoli” di fronte a un tramonto meraviglioso in Thailandia. Vedi, il mare è anche un luogo di viaggio e di avventura, per cui la gente attraverso il mare raggiunge posti lontani e nuove popolazioni e si confronta con costumi, razze e usanze diverse».

Sembra un’introduzione fatta apposta per il vostro concerto, al Tyche Festival di Civitanova mercoledì 4 agosto, proprio in riva al mare.

«Sarà fantastico, non vedo l’ora di essere lì. Io tra l’altro ti posso dire che l’estate scorsa ero a Civitanova, ma in vacanza. Ero andato dai miei amici Ermanno e Paolo, per trascorrere la settimana di Ferragosto. Ci siamo divertiti molto. Quindi sono contento ancora di più di avere questa occasione per ritornarci. E magari, se non abbiamo date il giorno dopo, rimango pure questa volta e prometto di passare anche da voi in redazione».

Guardando la vostra pagina Facebook si capisce che hai un bellissimo rapporto con i tuoi colleghi, che spesso citi e metti in mostra. Insomma, non sei né egocentrico né solista con i tuoi atteggiamenti.

«Ho molti amici nel mondo della musica e non ho questo senso competitivo. La competizione la lascio allo sport. Io con i colleghi cerco di confrontarmi, di avere e dare consigli. Vedi, il bello di fare un lavoro così è che non dovrebbero esistere certe energie negative. Bisognerebbe godersi la fortuna e la passione che si ha nel comporre e creare musica».

Sarai presente anche a Musicultura il prossimo giugno.

«Sì, a Musicultura avevo partecipato già due anni fa ed è un’iniziativa molto bella. Anche quest’anno ho fatto parte della giuria e ascoltando tutti i ragazzi in concorso ti dico che ho fatto veramente fatica a scegliere, dal mio punto di vista, un vincitore. Sono tutti molto interessanti».

Hai altri ricordi e aneddoti marchigiani?

«Certo, mi ricordo la prima data in club dello scorso anno al Donoma che era andata molto bene. Nelle Marche in effetti ci vogliono bene ma anche noi non scherziamo: mezzo staff è marchigiano. Mi è capitato di mangiare in un ristorante di Cagli, di cui non ricordo il nome, ma devi provare come cucinano, una cosa pazzesca. E il proprietario ci ha detto una cosa che poi fa la differenza su tutto: “Faccio questo lavoro perché mi piace, quando cucino e porto a tavola mi diverto”. Siamo simili in questa filosofia di vita».

Non resta che aspettare il 4 agosto, primo appuntamento del Tyche Festival all’Arena del Mare, ad un prezzo molto vantaggioso, solo 15 euro. Una location che si sposa perfettamente con lo spettacolo dei Tiromancino e che si propone come baricentro dell’estate musicale marchigiana.

Prevendite disponibili su CiaoTickets e TicketOne.

Kruger Agostinelli

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A Cagli c’è la Gioconda, quando il sorriso entra in cucina

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Scesi due gradini, Lei, la signora più fotografata della storia dell’arte, è lì. Gabriele Giacomucci confessa la sua passione e la circonda di Magnum di Champagne. Il locale di Gabriele sa di storia. I soffitti a volte raccontano il passato di Cagli.

Alle pareti, coerenti con l’amore per l’arte che identifica tutta la famiglia, ci sono quadri contemporanei in bella mostra. Anche il menu è una piccola opera d’arte. I piatti non sono descritti ma disegnati attraverso gli ingredienti che li compongono. Ad esempio per la carbonara di verdure ci sono gli spaghetti, una carota, una melanzana, un uovo, un pomodoro e un pezzo di cacio pecorino. Sono le 11. E’ presto per mangiare ma tardi per cucinare. Il privilegio più grande che possa regalarsi uno che ama mangiare e cucinare è quello di mimetizzarsi fra un frigorifero ed un abbattitore e origliare, in silenzio, gesti, frasi e suoni di un cuoco. Gabriele mi permette ciò e ne sono onorata. Stanno preparando il mojito che accompagna la macedonia di frutta. Zucchero, acqua, rum. Foglie di menta. Il tutto prima scaldato e poi messo a congelare in piccoli bicchieri neri che saranno portati in tavola belli ghiacciati. Gabriele ha un paio di aiuto cuochi e l’aiuto più prezioso: mamma Carla. Sorridente e bella come la Gioconda.

Gabriele e Carla per TycheMamma Carla sta preparando il condimento per gli spaghetti alla carbonara di verdure. Alcune stufate nel forno, altre saltate in padella. Il segreto di questa carbonara sta nella cottura del pomodoro che diventa quasi “conserva”. Unito all’uovo ne accentua il colore che è la sorpresa all’interno del piatto. Mi racconta che questo piatto raggiunge il suo apice nella stagione del tartufo nero. Non faccio alcuna fatica ad immaginarlo.

Qui si respira cultura di carne. Anche se la compagna di Gabriele è vegetariana. Poco importa. Gabriele e mamma Carla fanno dei polli al forno, delle faraone ripiene e delle costate che se solo volevate diventare vegetariani guarirete subito. Le carni sono assolutamente locali e estere di grande pregio. La capacità della frollatura e della cottura le esaltano. Gabriele mi ricorda le diverse cotture dei volatili divise per petto, ali e cosce. Durante l’inverno il menu della cacciagione è gaudente e succulento ed attira clienti dalla costa. Cagli è quasi al confine con Toscana e Umbria. Risente dell’influenza positiva delle due regioni culturalmente forti in fatto di territorio. Il turismo estivo, mi racconta Gabriele, è un turismo colto che viene, soprattutto, dal Nord Europa. Gode dell’aria frizzante della montagna e delle animazioni serali che accendono la notte. Le sale della Gioconda si prestano perfettamente a rievocazioni medievali. Sembra quasi che i muri, a mattoncini, siano intrisi di ricordi e di profumi. Quando non lavora, il lunedì, Gabriele scende verso il mare e va a trovare i suoi amici cuochi ed a scoprire talenti. Ben 10 anni di Gioconda sono un eccellente biglietto da visita. <<Dove vuoi farti fotografare? All’entrata sotto l’insegna? Accanto alla Gioconda? In cucina?>>. Per non sbagliare scatto fuori, dentro ed in cucina. Poi incrocio gli occhioni di mamma Carla e decido io per tutti. Due sorrisi, quelli che vedete in questa foto, che svelano l’amore per la materia prima e l’amore per come utilizzarla al meglio. Chi come loro lavora la carne e la cacciagione ha quella marcia in più che si chiama rispetto. Fatevi un paio di giorni a Cagli. Ogni stagione, in mezzo a queste montagne, ha il suo fascino. Ed una cena dalla Gioconda sarà il modo giusto per entrare nell’anima di questo affascinante territorio marchigiano.

Carla Latini

Semplicemente alimentare: a Cagli la genuine proposte della Ketti

in Mangiare e bere da

 

ketti cagliMaria Enrichetta Pompili, per tutti la Ketti, è il “suo posto” e “il suo posto” è lei. Da 16 anni si chiama semplicemente “Alimentare, luogo di vendita e degustazione”. Ora lo fan tutti ma 16 anni fa Ketti è stata veramente un’acuta visionaria. Convinta che: “se assaggio poi compro”. Oggi mi racconta che non è stato facile. Anzi, definisce il suo percorso tortuoso. Erano tempi in cui il cibo, il vino, quelli veri e di qualità, facevano fatica a farsi capire. La Tv e i media ne raccontavano timidamente. Non come adesso, quando sarebbe il caso di prendersi un time out e riflettere un po’. Ketti ritiene che c’è troppo spettacolo intorno al cibo. Più intorno al cibo che al vino.

Ma torniamo a 16 anni fa. Ketti (che i suoi anni li porta benissimo) lavorava in uno studio notarile, poi la sua vita cambia direzione. Fa una serie di corsi per imparare (se vuoi raccontare devi prima aver imparato la storia) su vino, olio, pasta, pane, piazza, formaggi e salumi. Diventa una brava cuoca. Tutto quello che mangiate dalla Ketti a Cagli è fatto da lei. È aperta 7 giorni su 7, dalle 7 della mattina al dopo cena. Da 3 anni la affianca, a cena e dopo cena, il suo socio Glauco Marconi. Un partner simpatico e socievole, sempre con la battuta pronta. Con loro c’è anche un tirocinante alla volta che impara un mestiere. Anzi, tanti in un colpo solo.

La prima colazione offre brioche fatte con il lievito madre, ripiene di creme, confetture e marmellate Made in Home o di amici artigiani; a metà mattina salati sfiziosi con i vini e le bolle marchigiane e non. Adesso che è caldo, troverete la pasta alla Norma e la pasta alla mediterranea, con pomodori, capperi, alici. Poi il “misto alimentare” che intorno a fette di melone, assolutamente locale, vede ruotare a scelta, mozzarella, bresaola, prosciutto, salmone. A cena lo scenario si ripete e si arricchisce di hamburger vegetali. L’estate con le melanzane e l’inverno con le lenticchie. Si arricchisce anche di ricette antiche come, ad esempio, le lumache di terra (solo a giugno) che Ketti offre sia nature, con il sughetto appena biondo di pomodoro profumato da tante erbe aromatiche, sia come salsa per condire gli spaghetti. In apertura, d’inverno, a menu, ci sono le zuppe di legumi; d’estate le zuppe fredde come yogurt e cetrioli. Sarò ripetitiva ma vale la pena di riscriverlo: tutto qui è fatto e pensato da Ketti.

Quando le chiedo che tipo di clientela è la sua, prima di rispondermi riflette un po’. Poi, sicura, mi dice: <<Tutta>>. Come tutta? <<Sì, tutta. Dai i cittadini locali, di qualsiasi età, che vanno a prendere il caffè la mattina, ai giovani della metà mattina, ai turisti della colazione, agli anziani (uomini) del pomeriggio, ai giovani, giovanissimi, dell’aperitivo, per arrivare alla cena dove ritornano a essere i “tutti” della mattina e al dopocena che rivedo giovani, meno giovani e turisti>>.

Cagli è un grande paese e la vita di paese, grazie alla volontà degli abitanti, è sempre “accesa”. Come le luci del teatro che, nei momenti di pausa, ospita gli artisti che provano i loro spettacoli. Per cui è facile a Cagli incontrare dei super big della canzone piuttosto che della prosa mentre fanno “le vasche” lungo il corso.

Ketti ama Cagli. Si capisce subito dalla passione che mette nel raccontarmi cosa succede in città, l’estate. Tutti i venerdì sera ci sono i “Venerdì di Cagli” che attraggono i turisti e gente dei paesi vicini e i vacanzieri della costa. Ogni venerdì c’è un tema diverso, dallo sport alla magia. Il bello di questo bello è che tutti i pubblici esercizi collaborano insieme. E insieme si sono inventati la “Griglia in piazza”, i “Mercatini della terra”che offrono anche terre per dipingere, “Cagli delle musiche” che riempie piazze, vicoli e piazzette con lirica, jazz, classica, dialettale ecc. E magari, nel frattempo, da Ketti si degusta un vino locale abbinato a salumi da urlo.

Mentre parlo con lei sento che saluta un amico. È Gabriele della Gioconda. Lui, mi dice, non è come me. Gabriele è un ristoratore vero (vi scriverò di lui più in là). Con Gabriele Ketti si confronta su tutto e insieme, in una sorta di simbiosi enogastronomica, tengono alto il livello delle scelte e delle offerte.

Ammettete che vi ho fatto venire voglia di andare a Cagli dalla Ketti. Lei è sempre lì. Ditele che vi mando io. Ketti è in via Leopardi 18. Risponde lei allo 0721/781950. Risponde sempre lei a info@alimentarecagli.com

Carla Latini

 

 

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