Il 30 dicembre si è rotto il mio cellulare e da quel momento ho capito, qualora ce ne fosse stato il motivo, che l’essere umano non è libero.
Abitudini, comportamenti, necessità, operatività sono stati risucchiati tutti in quell’aggeggio. Il grado di condizionamento è assoluto.
Fra il panico, il buon senso e una robusta predisposizione a voler esorcizzare l’incazzatura sto sopravvivendo. Ma che fatica!