Solo qualche giorno fa ho visto per la prima volta le foto della mia auto dopo l’incidente dell’11 giugno.
Dopo quasi quattro mesi ho letto tecnicamente il referto dei Carabinieri. Da un lato continueranno le procedure assicurative e dall’altra rimangono gli aspetti umani e personali dei protagonisti. Di Sonia, l’altra donna dell’incidente, mi hanno detto che è stata ricoverata in un reparto di lunga degenza con danni molto gravi alla persona. Da parte mia rimango con la consapevolezza che la vita è fatta di attimi. Sono ora consapevole, e l’immagini mi aiutano, a capire che sono vivo per una casualità. Non riesco a parlare di miracoli, perchè quelli li vorrei per tutte le persone che hanno comunque l’impegno a dover vivere ogni giorno. E non penso di meritarmi un trattamento privilegiato dal Padreterno. Di sicuro riconosco di non essere più uguale a prima e non solo per tutti quegli acciacchi che adesso vengono fuori un po’ alla volta. Ho una misura diversa nell’accettare un sorriso, nel soffermarmi di fronte ad un tramonto o semplicemente ad incantarmi di fronte ad un gesto d’amore rubato per strada. Insomma questa vita conviene consumarla bene anche a dispetto di tutto ciò che non va bene e ci fa incazzare in ogni istante con le sue ripetitive ingiustizie sociali.