Goran Bregovic è in giro con il suo tour da Mosca e Pietroburgo a Barcellona, dove lo becchiamo in transito, per questa intervista esclusiva. Ritornerà in Italia sabato 11 luglio e proprio a Civitanova, in occasione del Rive Festival, ci sarà l’anteprima nazionale grazie a Tyche Eventi.
Goran cosa unisce culturalmente, questo mare?
<<Da sempre sono affascinato dalle contaminazioni musicali, quelle presenti nella mia musica, soprattutto. La musica infatti, è il primo linguaggio, ha un valore universale e arriva dove la lingua e la politica non arrivano. Non è un caso che la musica balcanica sia stata influenzata dalla tradizione musicale italiana, così come la musica italiana, specialmente nel sud, rivela influenze della musica greca, albanese e di tutti i Balcani.>>
Goran, tu sei una bandiera della musica etnica balcanica, pensi che si possa contaminare il tuo sound?
<<Mi piace pensare ad una musica senza frontiere. Qualche anno fa, con la mia Orchestra per Matrimoni e Funerali, accompagnati dall’Orchestra della Notte della Taranta, abbiamo dato vita ad un progetto musicale originale in cui le due rive dell’Adriatico si sono mescolate. Abbiamo cercato di coniugare la dimensione di festa. Una contaminazione allegra e coinvolgente tra due tradizioni che hanno diversi elementi in comune. Il senso? L’Adriatico è un mare che apparente ci separa, ma nel tempo stesso è un mare che ci unisce.>>
Cosa ti piace dell’Italia?
<<Mi piacerebbe essere italiano se potessi! Appena diciottenne ho suonato nei locali tra Napoli ed Ischia. Ora penso ciò che pensavo allora: è una grande fortuna essere italiano. So che pensate di avere problemi, ma qualsiasi persona dei Balcani sarebbe felice di cambiare uno dei nostri problemi con cento dei vostri!>>
Cresce l’attesa per il tuo arrivo a Civitanova. Ogni tuo concerto è una grande festa, lo sappiamo. Tu giri spesso in tutto il mondo ma la reazione del tuo pubblico e sempre uguale? Ovvero si assomigliano i sorrisi della gente?
<<Ci siamo esibiti dall’estremo Ovest come Seattle, o all’estremo Est come Seul, dal profondo Nord Tomsk in Siberia al Sud di Buenos Aires. Il posto più strano dove abbiamo suonato e con il più grande pubblico è stato a Dyarbakir, alla frontiera tra Turchia, Siria e Iraq, dove ci siamo esibiti davanti a 250mila curdi. Ma 250mila o 2.500 o persino 750 persone, io do sempre il massimo, poiché solo così posso divertirmi e così si diverte con me anche il pubblico. E per Civitanova? Con la mia musica, chi non diventa pazzo, non è normale!>>
I biglietti, che hanno volutamente il prezzo più basso di tutte le date italiane, ovvero 15€ + prevendita, e sono disponibili nel circuito TicketOne e Ciaotickets. Infoline, Teatri di Civitanova (0733 812936); Tyche Eventi (0733 817259).
Per maggiori informazioni consultate il sito di Tyche Eventi
Kruger Agostinelli