Come ogni anni aspetto di ascoltare le incisioni discografiche per comprendere al pieno il senso delle canzoni proposte a Sanremo. E quindi anche quest’anno mi metto a fare il rischioso gioco di chi vincerà. Ma soprattutto mi diletto a dire cose prima che possano accadere. Ovviamente il mio gusto è dettato da anni di esperienza e una predilezione particolare per chi penso che debba meritare attenzione aldilà del risultato popolare. Ecco qui cosa mi sono divertito a scrivere. Fermo restando che i cantanti del Festival di Sanremo si dividono in due categorie, “Chi cazzo è?” e “Ancora campa?”
MI PIACCIONO
Non ho dubbi sul fatto che Tosca, sotto la bandiera della musica leggera tradizionale italiana dovrebbe vincere. Molto Mia Martina ma anche molto personale. Brava, brava, brava mi piace assai!
Fra le modernità Levante è il massimo, nell’inciso discografico è straordinaria. La amo in teatro e mi prende. Accipicchia che bella la sua versione incisa.
Graffia Pierò Pelù come sai fare tu! In confezione sfavillante Sanremo Deluxe. Del resto chi vuole i Litfiba è in ritardo di vent’anni. Ascoltabile e anche un po’ di più. Quasi quasi la canticchio sotto la doccia.
Per chi come me ha vissuto Peter Gabriel, Renato Zero, David Bowie e Alice Cooper non può essere allergico ad Achille Lauro e ai suoi travestimenti già visti. Eppure il ragazzo fra i trap è, a mio avviso, il migliore. E’ bravo e oserei dire neanche tanto banale. Il like lo metto volentieri.
POSSONO PIACERE
Diodato ha personalità, moderno e credibile. La più bella canzone della nuova generazione e se vince non mi scandalizzerei.
Dicono che c’è il rischio che vinca di nuovo Francesco Gabbani ma in scioltezza è bravo. Fluido uno abituato a prendere i voti alti. Canzone bellina ma senza cicatrici.
Pinguini sulla scia delle canzonette da canticchiare in leggerezza. Elio e Le Storie Tese, lo Stato Sociale e lo stesso Gabbani. Divertente.
Raphael Gualazzi girerà a mille in radio, il ritmo e il sound è quello giusto.
Elodie ripropone l’incubo Mahmood, che è evidente che abbia scritta questo brano. Contaminazione etniche che non piacciono molto ai citofonari. Basta questo per rendermela simpatica. La musica ha comunque un bel ritmo nell’inciso discografico.
Elettra Lamborghini andrebbe condannata per istigazione al maschilismo. In discoteca funzionerà alla grande ma l’apprezzamento rimarrà molto scarso.
LONTANI DAI MIEI GUSTI
Enrico Nigiotti molto ma molto Marco Mengoni.
Anche Zarillo tante cose già sentite ed uno stile che non ha nulla da raccontare.
Le Vibrazioni cantano una canzone delle Vibrazioni magari non la migliore ma funziona.
Paolo Jannacci in piena melodia italiana peccato, niente di spettacolare ma non è credibile, la vedrei cantata bene da Naomi. Insomma mielosi si ma con grinta per favore.
Irene Grandi ci riprova piacevole ma non grande. E’ il suo limite, anche questa volta.
Rita Pavone canta con grinta una canzone abbastanza moderna. Sicuramente sufficienza garantita.
Poraccio a Junior Cally con la maschera l’hanno fatto a pezzi prima di cominciare. Musica attuale senza lode e senza infamia. Un Fedez de noantri.
Che ci posso fare Morgan non riesco a detestarlo neanche quando è ripetitivo e quindi in coppia con Bugo lo ascolto in leggerezza. Non indimenticabile ma meno peggio di altre oscenità.
Riki per cuori sdolcinati troppo dolci e privi di personalità.
Anastasio e la sua rabbia addomesticata. Tranquillo tutto passa, pure tu.
Rancore (vedi Anastasio). Al momento un pollo d’allevamento, rap stile Simone Cristicchi .
Giordana Angi non la conoscevo , immagino che sia una dei frutti insapori alla De Filippi. Controllo su wikipedia ed ho la conferma. Personalmente bastava ed avanzava la Amoruso.
Alberto Urso un altro replicante alla Boccelli. Continuano gli zombie stile il Volo. Ma per carità. Piacerà molto a quelli che pensano “prima gli italiani”.
Dei giovanissimi segnalo Tecla e se ascolta la canzone ad occhi chiusi sento un po’ di Renato Zero ed un po’ Giorgia. Ovvio che non la canterò sotto la doccia.
Guardate che gli incisi di Marco Masini sono sempre avvolgenti e questo “il confronto” non è proprio da buttare via.