Non vi parlerò delle politiche del periodo Carletti per due semplici ragioni, primo non vorrei deludere quelli che pensano di saper già tutto e principalmente per una seconda ragione, non ho mai avuto competenze e strumenti per farlo e quindi dovrete chiedere a quelli del Ds e della Margherita (ora PD), ai socialisti e ai repubblicani. Di sicuro posso assicuravi che il prof. Carletti non piaceva affatto all’API e quando questo accade è più facile non avere fortuna qui a Falconara Marittima. Noi giornalisti però siamo come i preti, ne vediamo tanti di peccati, soprattutto di gola. Quindi magari me ne sfuggirà qualcuno ma date voi il nome ai peccatori descritti. Era una corsa continua per aggiudicarsi posti nei consigli di amministrazione delle partecipate (Ancona Ambiente, Aerdorica, etc etc). Diventavano degli opportunisti memorabili e poi appena è andato in disgrazia sono stati i primi a linciarlo. Magari qualcuno ora ipocritamente si commuove alle parole di una canzone di Francesco Guccini. Guadagnavano quasi più loro con i gettoni di presenza che io in dieci ore al giorno ma a me stava bene così. Era un’opportunità senza tessera di partito in tasca, merce rara vi garantisco. Certo se la dignità fosse un vestito, ci stancheremmo di vedere gente nuda in giro. Poi, nella legalità s’intende, ho assistito sindaci che assumono le cugine, assessori regionali che trasformano fratelli in portaborse, o chi meno legalmente va a ritirare le mazzette in auto blu.
Sono passati dodici anni ed io come voi immagino, ho vissuto fra inaspettate gioie e profondi dolori, che sono poi in fondo i frutti che la vita quotidianamente ci offre.
Ed ora eccomi qui a sentirmi dare dell'”organizzatore di Bufale” e del “Sempre servo di due padroni pur di tirare avanti la carretta..!” per il solo fatto di pensarla, spiegandolo pure, in maniera diversa. Non mi sono piaciuti mai i talebani della politica, anche quelli in buona fede, che si lasciano esplodere in aria pur di non ascoltare il pensiero altrui. Personalmente so perfettamente che ci sono stati dei diktat (ordine perentorio, imposizione tassativa) affinchè io non dovessi lavorare a Falconara da parte di qualche “fascistello dentro” (mi riferisco ai comportamenti) di un partito ormai estinto. Ma per fortuna di ogni cittadino falconarese c’è un mondo economicamente più attraente fuori da questa città. Non tollero tuttavia che questo atteggiamento da “cosa nostra” possa ripetersi. Come spiegavo ad mia avversaria, che spero prima o poi di conoscere meglio, che “trovo più ragionevole la voglia di provarci della Signorini che quell’indecente ammucchiata in pieno stato confusionale politico. E se qualcuno la pensa in maniera diversa da me, non vado ad indagare nella sua vita privata per sottoporla alla gogna della fabbrica del fango. Mi piace ancora pensare che sia una scelta di cuore diversa dalla mia. Punto. E non penso di essere l’unico a pensarla così .
Nelle tre foto che allego una sintesi dei due post precedenti
1) https://www.kruger.it/marco-luchetti-come-alfred-hitchcock-cercasi-sindaco-a-falconara-marittima/
2) https://www.kruger.it/stefania-signorini-donna-in-carriera-o-prossimo-sindaco-di-falconara-marittima/