Civitanova è viva anche d’inverno. Forse i civitanovesi se ne accorgono poco, abituati come sono alla movida primaverile ed estiva. Lo dimostra il fatto che molti ristoranti sulla riviera – avete presente quei bellissimi chalet che sembra di mangiare in riva al mare? – sono aperti e, per fortuna, pieni di gente.
Galileo è uno di questi. Stefano, il patron, è un personaggio eclettico che interagisce con i clienti con simpatica decisione. Li accompagna a capire il motivo delle sue scelte. Che sia un vino, un pescato del giorno, un olio evo. I suoi clienti ormai lo sanno e si aspettano, ogni volta, di essere stupiti. E questo avviene molto spesso. Stefano è un appassionato di champagne. Da lui le più belle maison sono in carta. Da poco sta anche importando piccole maison direttamente dalla Champagne. Mi ha fatto vedere le fatture. Dalle bolle più famose del mondo al mercato del pesce alle 3 e mezza il passo, per Stefano, è breve. Per uno che ama dormire come lui il sacrificio è doppio ma per noi buongustai è un regalo grande. Pensate che Stefano, ogni mattina, dopo l’acquisto, posta sulla pagina facebook del Galileo la foto del pesce comprato e la relativa fattura con i prezzi in evidenza. Bel coraggio. Poi, ridendo, mi racconta che scarica e torna a dormire. Lo chiamano i suoi ragazzi verso le 11. Quando sono stata da lui aveva trovato scampi di media pezzatura e la gente, mi dice, vuole gli scampi grandi. Anche i rombi e i san pietro non erano grandissimi. Ho mangiato un san pietro al vapore solo con olio evo… vi lascio immaginare. Se siete degli appassionati del pesce vero, quello che Stefano chiama <<senza puzze>> (perché a lui la puzza di pesce dà troppo fastidio) Galileo è per voi. La moglie di Stefano è la regina della cucina. La sua grazia nei piatti è evidente. Femminile nel senso più alto della parola. Ho assaggiato filetti di sogliole e gamberi su verdure con avogado e un’insalata di seppie con i carciofi. La julienne di seppie trattiene, gradevolmente, un po’ del loro nero. Le altre proposte a menu sono classiche e direttamente proporzionali al tipo di pescato che Stefano riporta dal porto. Gli abbinamenti con frutta e verdura sono croccanti e saporiti. In sala, poi, insieme a Stefano ci sono Simone e Nicola. Due ragazzi simpatici che rendono il servizio professionale ma “leggero”. Mi fermo a parlare anche con loro e scopro che Simone è un grande conoscitore di essenze e profumi. Così “naso” da riconoscere il mio profumo che Hilde Soliani (ne ho già scritto per voi, potete leggere l’articolo QUI) ha dedicato al burro e ostriche di Mauro Uliassi. Si è fatto tardi e devo andare. Sarei rimasta ancora. Tutto qui, Galileo mi ha fatta star bene.
Carla Latini