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Mangiare e bere - page 4

L’oroscopo della cucina di Maurizio Digiuni a FrittoMisto

in Mangiare e bere da

Due settimane due, intendo FrittoMisto, in cui Ascoli Piceno profuma di olive ascolane, cremini, fiori di zucca, pizza e chi più ne ha ne metta. Fanno capolino, nella splendida piazza, in mezzo a questi profumi conosciuti e intensi, artigiani che esprimono al meglio il territorio. Percorsi turistici cultural enogastronomici accoglienti. Extravergine locali, legumi, salumi e formaggi.
Il ‘gastrologo’ Maurizio Digiuni, gastrologo perché lega ogni sua ricetta ad un segno zodiacale, è stato invitato dal Consorzio della Casciotta di Urbino e da me ad esprimersi gastronomicamente sul tema .
Per non uscire ‘fuori tema’ si è inventato due piatti fritti. Nel delirio più totale di una fiera che poteva essere penalizzata dal freddo ventoso ma, per fortuna, la gente si è scaldata fra fumi e profumi di olio bollente, il nostro gastrologo ha intrattenuto il pubblico intervenuto all’evento.
Che è cominciato da due chiacchiere preliminari con Donatella Consolandi, Agorà Comunicazione, responsabile dello stand della Regione Marche (che ci ha ospitati). Continuato con il racconto dettagliato del percorso/filiera che termina con la Casciotta di Urbino, ben delineato da Paolo Cesaretti. Mentre un sommelier stappava e illustrava le peculiarità del Rosso Piceno Superiore scelto in abbinamento. Tutti protagonisti attivi e passivi in attesa delle leccornie di Maurizio Digiuni. Già annunciate. Tutti però non sapevano e non glielo abbiamo fatto sapere se non adesso attraverso le mie righe, cosa stava succedendo in cucina.
La cucina di fritto misto è un’astronave fatta da numerosi bollitori. Di acqua e di olio. E da un’enorme brigata di cuochi/cuoche e aiuti, ormai assuefatti dalle micro particelle dei fritti prodotti come in una catena di montaggio. In questa catena doveva inserirsi Maurizio. Anello mancante? Non direi proprio.
Ero con lui e posso garantire che alle sue note doti di chef ha unito un’inaspettata capacità di PR. Con gentilezza e fermezza ha imposto la sua presenta e preso possesso di due bollitori.
Mi sono trasformata in sous chef, l’ho fatto altre volte, e ho sbattuto la pastella. Primo piatto, poteva non essere così? La casciotta fritta con le fave (stagionale e locale come vuole Mauro Mario Mariani). Mentre Maurizio affettava i bastoncini il formaggio alti cuochi ‘gufanti’ intorno a lui dubitavano della riuscita di questo piatto. Prevedevano, sicuri, che la casciotta di sarebbe sciolta. Sono stati subito smentiti dalla vista e dall’assaggio di questi croccanti bastoncini filanti solo al primo morso. Nello stesso olio Maurizio poi ha versato le fave. Ora sono io a dubitare. Invece, successo clamoroso!
Attraversando la piazza come un vero cuoco da street food ecco il nostro arrivare nello stand. Occhi vogliosi e, quasi affamati, vista l’ora (sono le 19 e 30 circa) afferrano con le mani. Per Paolo Cesaretti è l’ennesima conferma della qualità del prodotto. Per tutti una piacevole sorpresa.
Il secondo piatto sarà ancora più sconvolgente. Perché mentre Maurizio friggeva il formaggio io cucinavo un formato di pasta che si chiama schiaffoni. Che sono stati scolati, freddati e fritti anche loro. A casa il nostro chef aveva preparato una crema di fave, menta e casciotta con l’aiuto di un po’ di latte. Anche in questa seconda performance c’è un piccolo colpo di scena. Maurizio frigge dei pomodorini. Che saranno abbinati agli schiaffoni e alla crema. Questo piatto viene composto nello stand come in una sorta di show cooking.
Fra i commenti degli ospiti che sono sempre più numerosi. Adesso però permettetemi di riavvolgere il nastro. Torniamo in cucina. Vi ho già detto che era freddo. Veramente freddo. Non sono riuscita mai a togliermi sciarpa e impermeabile. Aspirante cuoca befana ero lì in aiuto di Maurizio. Mi sono girata e ho visto il mio amico Federico Quaranta che mi guardava fra il divertito e lo stupito. “Puzzo di fritto” gli ho detto (molto originale!) e lui “Ma va?” E’ con l’inseparabile Tinto. “Cosa fai qui?” “ E tu cosa fai qui?” Così li ho portati con me nello stand e Paolo Cesaretti ha imbastito chiacchiere ‘pubbliche’ anche con loro. Come si è conclusa questa avventura fumante? Con due chili di schiaffoni cotti con le tre C di Mariani (Come Cristo Comanda) saltati in padella insieme alla crema di fave, menta e casciotta, pomodorini e fave fritte.
Fritti e felici siamo tornati a casa. Ah, quasi dimenticavo! La Casciotta fritta con fave è Scorpione.
Schiaffoni crema e pomodorini sono Vergine.

Carla Latini

Cucina greca fra zafferano e bottarga alla conquista del Giro d’Italia dei Sapori a Fano

in Giro d'Italia dei Sapori/Mangiare e bere da

Gustando il dionisiaco cibo degli dei con lo zafferano e la bottarga ellenici

Zafferano e bottarga sono eccellenze già da sole. Se poi sono eccellenze elleniche valgono il doppio. Lo zafferano è il più antico del mondo e proviene da 1600 ettari coltivati in biologico e lavorati dalla cooperativa che, anni fa, ebbe l’incarico di riportare in vita e mantenere la varietà Krokos, che è unica. La bottarga è confezionata con il metodo che, forse, i greci appresero dagli egiziani. Viene appena salata, poi sciacquata in acqua di mare purificata e conservata in un guscio di cera d’api.  Così si apre e si taglia come un salame. Rimanendo morbida.
Per questa serata esclusiva ho chiamato i miei amici più cari. Quelli con cui amo discutere di cibo, vino, vita, champagne e profumi. Ilde Soliani arriva per ultima, principessa papessa può permetterselo, con Marco Bargnesi il suo geniale fotografo. Poco prima era arrivato Roberto Coppi con la sua bella moglie. Ilde lo chiama subito Harry Potter e lui rispolvera il sogno di scrivere un libro autobiografico ambientato in Grecia. Cominciamo bene…
Accanto a me è seduto Giorgio Bakagias. È grazie a lui che assaggiamo queste meraviglie e altre ne assaggeremo. E’ grazie a lui che in cucina con Elide Pastrani, siamo alla Lanterna a Fano, c’è Theo Karathanasis, chef ufficiale dello zafferano ellenico.  Vicino a Giorgio c’è il mio amico cuoco Maurizio Digiuni. Il suo blog ‘Una lacrima sul frigo’ la dice lunga. Leggiamo e commentiamo il menu. Ma Giorgio ci prega di assaggiare prima di commentare perché certe voci e parole non rendono giustizia ai veri sapori. Obbedisco per prima e aspetto l’antipasto che mi sono permessa di consigliare a Flavio Cerioni e Elide. Ho già provato la bottarga sia nature e sia in insalata con arance e finocchi. Un gin tonic allo zafferano, ben ghiacciato ci ricorda che dopo stasera nulla sarà come prima. Il ritmo si alza e diventa incalzante con una meravigliosa fetta di feta fritta, impanata con sesamo e pistacchi, e adagiata su una crema di zafferano (nella foto di copertina). Kruger, il mio ‘capo’ seduto al tavolo dei vip (ha condotto lui la serata) esclama estasiato: “ Era tanto che non mangiavo un piatto buono così!”
In cucina Elide e Theo parlano in fiammingo. Il passato di entrambi ha origini olandesi. Ma che combinazione fortunata. La composizione che studiano con i peperoni rossi e gialli è quasi una sfida Italia/Grecia. Il rosso, quello ellenico, è ripieno di bulgar (grano spezzato trattato con lo yogurt), zucca, carota, menta. Sapori prepotenti, dolci e freschi  insieme. Il giallo, l’italiano, è ripieno di ricotta allo zafferano. È tono su tono così come il suo sapore. Italia Grecia 1 a 1. Quando in tavola viene servita la Trahana scende un religioso silenzio. Anche Ilde contempla questa zuppa e non parla. Molto strano per lei. Assaggiamo dubbiosi. Sorrisi gaudenti si stampano sui volti dei miei amici.
Cucchiai golosi cercano altra zuppa da portare al palato. In pratica è un brodo di pollo fatto solo con le cosce, ci spiega Giorgio traducendo Theo, dove viene cotto il bulgar. La pallina bianca nel centro è yogurt e ricotta. Il giallo, manco a farlo apposta, è dato dallo zafferano. Il pepe nero macinato grosso esalta ancora di più questi sapori e profumi a noi ‘sconosciuti’. Elide risponde alla provocazione seguendo il suo cuore ed una ricetta che fa spesso con la bottarga sarda abbinandola alla crema di asparagi. I trucioli di Gualtiero Marchesi sono quasi trionfali con fette lucide e brillanti.  Mentre Theo gira fra noi e si becca, in inglese, complimenti e critiche di Ilde, Maurizio interroga Giorgio e gli spiega come la farebbe lui la bottarga degli Dei. Giorgio ride e si accordano per vedersi a Grottamare. “Vengo anch’io” dice Ilde che sembra presa dalle parole che scambia con Theo e invece segue tutto e tutti con la coda dell’occhio. Due interpretazioni diverse rivelano la grande cuoca che è Elide. I bocconcini di baccalà con favette fresche e salsa di zenzero e zafferano danno un tocco speciale a questa cena. Come un attimo di stand by. Che ci sta bene. Il ritmo riprende ed è rock (come noi quando siamo contagiati da Ilde!) con i medaglioni di filetto di vitello in salsa di bottarga. Qui Elide ha usato la bottarga al posto del tonno per un inusuale vitel tonné.
Intanto Theo, tornato in cucina, ci prepara il predessert: una coppa di yogurt con sciroppo allo zafferano e spezie varie. Cromatismi vivaci all’occhio e al palato. “Da paura!” è Ilde che parla. Segue un dolce all’altezza del predessert dove una spuma candida di yogurt accompagna il cioccolato fondente che ricopre il gelato al pistacchio. Tutto ellenico anche qui. La serata si chiude con infuso allo zafferano tiepido e grappa allo zafferano. Buonissima. Fatta personalmente da Theo. Rimaniamo a chiacchierare felici. Qualcuno dopo la seconda grappa tira fuori il greco scolastico. Theo ride. “Noi greci siamo accoglienti ma anche voi italiani non siete da meno.” Adesso vediamo che si inventa Maurizio Digiuni. Vi tengo informati.  Alla prossima.

Carla Latini.

QUI LE FOTO Giro d’Italia dei Sapori 2017-2018 3°edizione: La Grecia, eccellenza ellenica al Ristorante alla Lanterna di Fano (PU) 4 aprile 2017

Vini di Montecappone a Vinitaly 2017

in Mangiare e bere/Vini di Montecappone da

con i Vini di Montecappone a Vinitaly 2017, 51° edizione. Vi aspettiamo dal 9 al 12 Aprile, Padiglione 7 – Stand 5 #vinitaly2017 #vinitaly #verdicchio #winelovers

Azienda Montecappone Via Colle Olivo, 2 Jesi AN info 0731 205761

Come arrivare in Cantina   –   il sito ufficiale dei VINI DI MONTECAPPONE

Mezzometro a Senigallia, Jesi e on the road: la pizza marchigiana di qualità

in Mangiare e bere/Mezzometro da

Che la pizza sia fra i piatti preferiti in tutto il mondo è cosa nota. Ma come spesso accade la troppa richiesta genera anche un’esuberanza di offerta che poco ha a che fare con la qualità e la fruibilità del prodotto stesso. Eppure senza diventare maniacali, ci sono diversi ed autorevoli metodi per districarsi in questo affollato mondo, dagli autorevoli critici del settore al proprio gusto personale e soprattutto a come ci si sente, in fase di digestione, dopo averla mangiata.
Quella che vi raccontiamo questa volta è la storia marchigiana che nasce dalla passione del pizzaiolo Alessandro Coppari, detto Ale, che intrapreso il suo mestiere decide ad un certo punto di proporre una pizza frutto di una lunga ricerca pregiate farine di grano tenero, Senatore Cappelli e di canapa abbinandole a prodotti naturali di assoluto affidamento. Immettendo poi, in tempi non sospetti, l’unità di misura più ghiotta del settore il Mezzometro, ormai popolare nome per i due attuali punti di incontro a Senigallia e a Jesi. Un vanto per la nostra regione anche a livello nazionale dove da anni risulta nella Top nazionale delle pizzerie più apprezzate italiane. Ha conquistato riconoscimenti al premio Mangiare bene low-cost, al Pizza Chef Emergenti , al Campionato Dissapore e i due spicchi nelle guide del Gambero Rosso. E non a caso proprio a Roma, come unico esponente marchigiano, a Caput Pizza sono stati protagonisti insieme a 40 pizzaioli popolarissimi provenienti da tutta Italia.
Alessandro a Senigallia e poi con altrettanto successo suo fratello Alessio a Jesi propongono una tipica “spianata alla romana” lunga e stretta così che ogni pezzo ha il suo “cornicione”. Mezzometro è la lunghezza e potete farvela farcire anche a metà. Metà Mezzometro margherita e metà Mezzometro capricciosa. La cottura nel forno a legna a Senigallia merita un’attenzione doppia. Tripla a volte. Perché la temperatura interna non è uguale in fondo come all’entrata. Ci vuole maestria e il pizzaiolo con la pala sembra danzare davanti alla bocca del forno. A Jesi, invece, il forno è elettrico e la gestione è più serena. Il risultato è perfetto in entrambe le cotture e dà al “cornicione incriminato” gusto, croccantezza e leggerezza tali che non vi accorgerete che lo state mangiando. Lunga lievitazione e materia prima di ottima qualità con occhio al territorio ma non solo. Per i pomodorini ad esempio, quelli che non hanno bisogno di nessun condimento li hanno dovuti reperire in Campania ma il pecorino dei Monti Sibillini, la cicerchia, le verdure, gli ortaggi e i salumi locali senza glutine, tassativamente del territorio marchigiano. Infatti un altro fiore all’occhiello, nella politica alimentare dei fratelli Coppari, come ci tengono a sottolineare “è la gluten free che permette di riconciliare il celiaco e l’intollerante al glutine con la pizza. E questo vale anche per birra e primi piatti”.
Sempre più interessante l’esperienza mobile in stile street food, grazie al furgoncino “Mezzometro on the road” che porterà le loro deliziose specialità gastronomiche dentro grandi manifestazioni sportive come il Verdicchio Race, tappa unica per titolo di Campione Italiano Downhill Skateboard, Frasassi climbing festival e il Deejay Xmasters.

Mezzometro a Senigallia, Lungomare da Vinci, 33 – Info: 071 60578
Mezzometro a Jesi, via Giacomo Leopardi, 1. Info: 0731 213 290
il sito ufficiale

Amore diVino con Montecappone a San Valentino

in Mangiare e bere/Vini di Montecappone da

Monsieur Rino e Madame Rina si sono innamorati. Cogli l’attimo, solo per San Valentino nell’intera giornata di martedì 14 febbraio nel nostro punto di vendita di Jesi, compri due bottiglie e ne paghi solo una.

AMORE diVINO con Montecappone a Jesi, via Colle Olivo 2 (uscita superstrada Jesi Ovest) – info: 0731 205 761

Mezzometro, la pizza al metro a Senigallia e Jesi

in Mangiare e bere/Mezzometro da

Ami la pizza al metro? Mezzometro è una realtà di assoluta qualità sia come pizzeria che come ristorazione. Attualmente prende forma in due locali nella regione Marche e precisamente quello storico a Senigallia, precedentemente conosciuto come “Michele da Ale”e poi ora a Jesi, entrambi quindi nella provincia di Ancona. continua a leggere

Merano WineFestival 2016 sempre più gourmand mentre a Enoteca Italia ci sono i Vini di Montecappone

in Mangiare e bere da

Dal 4 all’8 novembre ritorna il Merano Winefestival. Cucina fusion, chef stellati contro contadine dell’Alto Adige, Cocktail a base di Gin, alta gastronomia  e servizio per i professionisti delle ristorazione: GourmetArena è lo spazio di Merano WineFestival dedicato al food e offre un programma a tutto tondo dedicato a foodies e ad addetti del settore. Mentre ad Enoteca Italia troverete i Vini di Montecappone. 

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Buon Compleanno Stoccafisso! Ventesima edizione per Stoccafissando a Portonovo

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Accademia dello Stoccafisso allanconitana Stoccafissando 2016

Stoccafissando XX°edizione, Hotel Excelsior La Fonte Portovo (AN), mercoledì 21 settembre 2016  L’Accademia dello Stoccafisso all’Anconitana ha compiuto 20 anni. Gilberto Graziosi, all’Hotel La Fonte di Portonovo, ci ha contotto con foto e video attraverso questa storia che profuma di calore, di cultura e di mare. Personaggi famosi del mondo eno-gastronomico marchigiano hanno sposato questa che, anche oggi, è una mission. Scorrono sul video i volti di Terenzio Montesi, di Roberto Farroni, di Gualberto Compagnucci, di Ilario Berardi, di Bruno Bravetti, di Adino Messi, di Titti Carloni, di Aldo Roscioni.

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