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Il meglio di Re Gurk - page 4

Festival di Sanremo 2020 pronostici e profezie

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk da

Come ogni anni aspetto di ascoltare le incisioni discografiche per comprendere al pieno il senso delle canzoni proposte a Sanremo. E quindi anche quest’anno mi metto a fare il rischioso gioco di chi vincerà. Ma soprattutto mi diletto a dire cose prima che possano accadere. Ovviamente il mio gusto è dettato da anni di esperienza e una predilezione particolare per chi penso che debba meritare attenzione aldilà del risultato popolare. Ecco qui cosa mi sono divertito a scrivere. Fermo restando che i cantanti del Festival di Sanremo si dividono in due categorie, “Chi cazzo è?” e “Ancora campa?”
MI PIACCIONO

Non ho dubbi sul fatto che Tosca, sotto la bandiera della musica leggera tradizionale italiana dovrebbe vincere. Molto Mia Martina ma anche molto personale. Brava, brava, brava mi piace assai!

Fra le modernità Levante è il massimo, nell’inciso discografico è straordinaria. La amo in teatro e mi prende. Accipicchia che bella la sua versione incisa.

Graffia Pierò Pelù come sai fare tu! In confezione sfavillante Sanremo Deluxe. Del resto chi vuole i Litfiba è in ritardo di vent’anni. Ascoltabile e anche un po’ di più. Quasi quasi la canticchio sotto la doccia.

Per chi come me ha vissuto Peter Gabriel, Renato Zero, David Bowie e Alice Cooper non può essere allergico ad Achille Lauro e ai suoi travestimenti già visti. Eppure il ragazzo fra i trap è, a mio avviso,  il migliore. E’ bravo e oserei dire neanche tanto banale. Il like lo metto volentieri.

POSSONO PIACERE

Diodato ha personalità, moderno e credibile. La più bella canzone della nuova generazione e se vince non mi scandalizzerei.

Dicono che c’è il rischio che vinca di nuovo Francesco Gabbani ma in scioltezza è bravo. Fluido uno abituato a prendere i voti alti. Canzone bellina ma senza cicatrici.

Pinguini sulla scia delle canzonette da canticchiare in leggerezza. Elio e Le Storie Tese, lo Stato Sociale e lo stesso Gabbani. Divertente.

Raphael Gualazzi girerà a mille in radio, il ritmo e il sound è quello giusto.

Elodie ripropone l’incubo Mahmood, che è evidente che abbia scritta questo brano. Contaminazione etniche che non piacciono molto ai citofonari. Basta questo per rendermela simpatica. La musica ha comunque un bel ritmo nell’inciso discografico.

Elettra Lamborghini andrebbe condannata per istigazione al maschilismo. In discoteca funzionerà alla grande ma l’apprezzamento rimarrà molto scarso.

LONTANI DAI MIEI GUSTI

Enrico Nigiotti molto ma molto Marco Mengoni.

Anche Zarillo tante cose già sentite ed uno stile che non ha nulla da raccontare.

Le Vibrazioni cantano una canzone delle Vibrazioni magari non la migliore ma funziona.

Paolo Jannacci in piena melodia italiana peccato, niente di spettacolare ma non è credibile, la vedrei cantata bene da Naomi. Insomma mielosi si ma con grinta per favore.

Irene Grandi ci riprova piacevole ma non grande. E’ il suo limite, anche questa volta.

Rita Pavone canta con grinta una canzone abbastanza moderna. Sicuramente sufficienza garantita.

Poraccio a Junior Cally con la maschera l’hanno fatto a pezzi prima di cominciare. Musica attuale senza lode e senza infamia. Un Fedez de noantri.

Che ci posso fare Morgan non riesco a detestarlo neanche quando è ripetitivo e quindi in coppia con Bugo lo ascolto in leggerezza. Non indimenticabile ma meno peggio di altre oscenità.

Riki per cuori sdolcinati troppo dolci e privi di personalità.

Anastasio e la sua rabbia addomesticata. Tranquillo tutto passa, pure tu.

Rancore (vedi Anastasio). Al momento un pollo d’allevamento, rap stile Simone Cristicchi .

Giordana Angi non la conoscevo , immagino che sia una dei frutti insapori alla De Filippi. Controllo su wikipedia ed ho la conferma. Personalmente bastava ed avanzava la Amoruso.

Alberto Urso un altro replicante alla Boccelli. Continuano gli zombie stile il Volo. Ma per carità. Piacerà molto a quelli che pensano “prima gli italiani”.

Dei giovanissimi segnalo Tecla e se ascolta la canzone ad occhi chiusi sento un po’ di Renato Zero ed un po’ Giorgia. Ovvio che non la canterò  sotto la doccia.
Guardate che gli incisi di Marco Masini sono sempre avvolgenti e questo “il confronto” non è proprio da buttare via.

C’era una volta Disco Fantasia a Falconara Marittima

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da
Non sto facendo un indigestione di ricordi ma semplicemente sto cercando di mettere ordine, parola pressoché sconosciuta nella mia filosofia di vivere, fra le foto che continuamente ritrovo.
 
Qui siamo nel 1981, precisamente il 10 agosto, giorno dell’inaugurazione del Disco Fantasia. Si trattava, come recitava lo slogan che allora avevo ideato, di “un’idea vestita di musica” o se volete semplicemente di un negozio di dischi.
A realizzare tutto questo mi aiutarono Cenzino (Vincenzo Morresi) e Pietro Melappioni del Disco Story di Civitanova Marche, città che ho ritrovato spesso felicemente nella mia vita sia nel passato che nel presente.
Nella foto di rito che pubblico ci sono Michele Pecora Artista, come me falconarese d’adozione, cantante all’epoca molto famoso, Antonella Giampaoli allora celebre conduttrice di Rai Sereo Due, il mitico disc jockey e discografico Claudio Casalini e naturalmente io, come vedete in leggerezza, il dj Kruger.
Una storia d’amore abbastanza lunga con il mio Disco Fantasia, esattamente dal 1981 al 2004. Ventitre anni di grandi soddisfazioni ed inevitabili delusioni. E dentro pure il senso della vita che scorre. Il mio matrimonio con Mila, l’arrivo dei due figli, Kevin e Kimberley e l’addio a mia madre Ave. Pure il mio impegno sindacale da commerciante insieme al buon Claudio Filippetti. Poi la svolta, quando il lavoro mi fu strappato sia dall’incapacità dell’industria discografica che dalla scorretta modernizzazione dei centri commerciali.
Qui il pensiero va a due belle persone che credettero in me e con la loro fiducia mi aiutarono a traghettare in un altra dimensione professionale. Glauco Alderisio, direttore della mia banca, che mi evito l’inevitabile tracollo finanziario con il salvagente dei suoi preziosi consigli. E poi al fianco con l’allora Sindaco Giancarlo Carletti, uomo di grandi visioni in un territorio troppo simile all’attuale sgangherata italietta, in cui alla fine, nessuno vuole cambiare. Insomma Un capitolo ricco di grandi risultati, sogni vissuti ad occhi aperti ma pure pratico per far comprendere di quante immancabili miserie umane si devono sopportare.
Ho avuto come clienti celebri i Pooh, Matia Bazar, Mimmo Locasciulli, il dj romano Marco Trani e chissà di quanti altri mi sono dimenticato. Sono stato set cinematografico per un epico video dei Risoterapia. Vladimiro Riga mi portò Ambra s firmare gli autografi. Poi per contro ho subito un furto con spaccata, si dice così? Pure un ridicolo blitz della finanza con la Siae, tanto per risultare completamente estraneo ai fatti dopo svariati anni. Insomma non mi sono fatto mancare niente ma su tutti l’onda lunga dei ricordi del mio pubblico. Ancora oggi ovunque mi sento dire “grazie per quel disco che mi hai consigliato”. Insomma la fortuna di aver rappresentato un momento felice in quell’immenso giardino dei ricordi. Dove mi accorgo sempre di più che la ricchezza o il dolore di questa vita sta proprio nei gesti che abbiamo vissuto.
 
ps: esiste un gruppo fb (abbandonato da tanto tempo che riporta alcune testimonianze) https://www.facebook.com/groups/45586975428/

Ecco la lettera che scrissi per la chiusura del negozio CLICCA QUI

Nella ricerca dell’armonia della vita, non bisogna dimenticare che nel dramma dell’esistenza siamo insieme attori e spettatori. (Niels Bohr)

Sulle strade della California nel 1982

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

Eccomi sulle strade della California con Edda e Massimo. E’ l’agosto del 1982 e sembriamo usciti da una serie di vecchi telefilm. “E se avessi potuto scegliere fra la vita e la morte, avrei scelto l’America”, tanto per dirla alla De Gregori.

E mi accorgo che i ricordi sono come i capelli ricci, s’Intrecciano. Bisogna trattarli con cura altrimenti li strappiamo e si perdono. Meglio respirare forte e cercarne che ritornino alla mente con l’avventura, la poesia e l’incoscienza di ciò che è stato.

Cosa mi ricorda questa foto? La lunga, lunghissima strada che ci portò da Las Vegas a San Francisco. Il pedale che mancava nella macchina, infatti era con il cambio automatico. La bella barista che mi sorrise in una locanda sperduta in mezzo al nulla.. Il senso di libertà e la rassicurante amicizia con i miei due amici.

Un vento fresco, ancora oggi, per la mia anima curiosa.

Riccardo Cocciante in concerto al Piranha di Falconara Marittima nel 1977

in Giornalista e dintorni da

Che ne dite se vi offro un Riccardo Cocciante dal mio pozzo dei ricordi, in una straordinaria esibizione del 1977 al Piranha Club di Tonino Carraro a Falconara Marittima?

Richard Cocciante, come si chiamava all’inizio della sua carriera l’ho incontrato ben quattro volte. Accompagnato e proposto dal leggendario impresario Gianni Marsili, la prima volta si esibì al Tapioka Club di Falconara Marittima nel 1974. Poco dopo, veramente per pura amicizia alla festa studentesca (una delle tante ma la più famosa che organizzai, dell’ITIS Volterra, sempre nel 74 di pomeriggio al Krakatoa dei fratelli Galeazzi. Poi inseguito ad Offagna in una serata dove si esibirono pure Francesco De Gregori e Antonello Venditti.

Artista di razza, potente ma nello stesso tempo delicato ed introverso. Riconoscente verso il prossimo, pensate io da giornalista e disc jockey feci la profezia del suo primo posto con “Bella senz’anima” e lui praticamente mi fece avere ad un prezzo molto basso la sua esecuzione. Mi può essere testimone Pino Scaccia, al quale acquistai con le percentuali a me spettanti della serata, la sua A112, se non vado errato color senape.

Buon ascolto ed un ringraziamento particolare a Massimo Cerioni per avermi digitalizzato questo reperto musicale dello scorso secolo.

CLICCA QUI PER ASCOLTARE IL CONCERTO DI RICCARDO COCCIANTE

Parole che graffiano

in Le parole che graffiano da
Non c’e’ nulla di tranquillo quando ci sei
appoggiata in un giorno imperfetto
diventi forma nuova
nuda, da non dimenticare.
 
Come vento che scorre dal mare,
non per intrecciar capelli,
ma per agitar desideri in fondo al cuore.
 
Non c’è fretta,
se il complice destino
ha cose nuove da insegnare
 
In quel quadro mai finito
ti sporgi ancora fra crudi lamenti
ma con aspro ingegno trasformi
tutto in intima realtà
 
Musa splendente diventi
senza vertigini
in cui scivolare
fra libere illusioni
che si possono pure spogliare
 
Nessun ostacolo
se è possibile osare
mentre indossi ancor bellezza

21-29.12.2019  #parolechegraffiano

vento ribelle
In mezzo alla gente,
mentre all’ombra dei segreti,
fa freddo.
Ecco eri nascosta
dove il disperato battito
di un cuore, non ha più ali.
Generoso destino
fra morbidi sorrisi da spalmare
e l’aspro sussulto di quel vento
in cui abbondavano passioni.
Certo il tempo scorre,
confuso e ferito
dalle calde schegge
di quell’insolente amore.
E intanto suona ancora la nostra canzone
di cui siamo solo musica
in cerca di parole.
( rielaborata e stravolta da un testo del 01-06-03)
14.11.2017 #parolechegraffiano
Sguardo che #ParoleCheGraffiano
Sguardo che, come scatto distratto,
scaltro s’infila nelle pieghe del tempo.
Sguardo dove culli quel consumato dolore
mentre io, con leggerezza, mi accorgo di te.
Sguardo confuso fra luci appannate,
incerto se accettare l’umore del destino.
Sguardo bello, dove fra brillanti lacrime,
scivoli nei nuovi sorrisi che pettino per te.
Sguardo in cui nutrirmi, mai sazio,
di improbabili baci e tenere illusioni.
Solo piccole elettriche attenzioni,
sprofondano e si sciolgono nei tuoi rassicuranti fianchi,
di donna generosa, che ha smarrito l’amore.
Oggi ti penso così,
nella profonda intimità dei sensi,
a caccia di indomabili sogni
avari di certezze ma ubriachi di desideri.E poi cercarti ancora…14.01.2017 #parolechegraffiano

spicchi demozioni in un sorso da bere

Ancora distillo sogni
confusi ed appesi,
tra teneri sorrisi
e complici ricordi

Parole che come cerniere,
si aprono generose
nella polvere invadente
di evidenti incertezze

Eppure siamo noi
spicchi d’emozioni,
un sorso da bere
nell’altalena del tempo

01.10.2016 #parolechegraffiano

 

pane fresco, bisogno croccante del rinato amore

Tu sei la parte di me che non cercavo,
il battito di ciglia fra cielo e mare
di desideri strappati al vento.

Tu incantevole altalena
nutri l’affannato sogno che si muove
fra le parentesi incerte del tempo.

Tu scandisci il ritmo della passione
come lama nel pane fresco,
bisogno croccante del rinato amore

09-17/08/2009   #parolechegraffiano

 

quella lacrima mai asciugata parole che graffiano

Come batte il cuore su questi tasti
nell’affannata corsa verso parole che
fuggono da un ricordo senza casa.

Non piu’ graffio di dolore
nel contare il debito che accompagno’
quella lacrima mai asciugata,
ora ci sei tu che fai piovere
con gocce di desiderio
oltre il distratto vetro
che ci avvicina

17.02.2009   #parolechegraffiano

e_tu_orizzonte_e_mai_confine
scuoterti ancora
come vento ribelle
nella poesia disperata del giorno
che spoglia inquieta tracce di passione
ne ansie ne noia
nell’abbandono
che stringe il tempo incerto
quando c’è più spazio
e tu orizzonte
e mai confine
dove nascere
e mai morire
insieme come musica
che divora brividi
nello scandalo sbiadito
degli umani errori
ora ad occhi chiusi
ascolto quello che ripetere si può,
come se fosse la prima volta,
quel fragile “ti amo”composta e ricomposta
03/02/02 – 19.04.09   #parolechegraffiano

 

carezza e repiro parole che graffiano
oh vita mia,
graffio o carezza e respiro,
segno veloce
nella profondita’
del tempo
31.12.08   #parolechegraffiano

mentre incollo la notte alle pareti parole che graffiano

Scorre la polvere del tempo
nei corpi di gente che
distrattamente vedo,
dove assaggio incerto
ciò che sarà prima
di ogni istante già scritto
l’abbraccio nel vento
ora è vuoto di nomi
e neanche la stoffa invadente
su quella nuda pelle
val bene una promessa
troppe le stelle da contare,
ne brividi segreti da scaldare
mentre incollo la notte alle pareti
nell’indecente tormento
di non esserci ancora incontrati,
donna che impertinente inciampi
nei miei più intimi desideri.
31.08-13.09/08   #parolechegraffiano
nel_mare_distratto_che_profuma_di_sole parole che graffiano
Sciolte passioni
che dentro l’estate
spalmano il vizio
di dimenticare
e nel vento incastri
il bollente silenzio
che tutto riporta via
nel mare distratto
che profuma di sole.
29/06/2008   #parolechegraffiano
Sciolte passioni
che dentro l’estate
spalmano il vizio
di dimenticare
e nel vento incastri
il bollente silenzio
che tutto riporta via
nel mare distratto
che profuma di sole.
29/06/2008   #parolechegraffiano
 
occhi_neri
macchiami il cuore
occhi d’inchiostro,
oltre lo scatto
ti lasci immaginare
non più lembo sgualcito
d’un sogno smarrito
25-27.05.2008  #parolechegraffiano
a cacciar oltre le stelle parole che graffiano
un rapido strappo
alla pellicola del cuore,
nel sole che maggio
veste di nuovo.Non c’è dolore
nel vuoto tormento,
non c’è ardore
ma tenero inganno
nelle stanze bugiarde
dei ricordi appannati.Neanche il rimorso
del miele raccolto,
fra gesta e parole
come blues improvvisato,
da segreti bagnati.E quale ragione
continuo a pregare
nell’incantato specchio
d’instabili riflessi
Fammi cacciar oltre le stelle
nel lieve istante
di uno sguardo che
d’improvviso tinge
labbra non mie.Non c’è perdono
per chi tenta di amare,
eppure stanotte
nel turbamento affilo
quel che rimane del cuore.
18-19/05/2008  #parolechegraffiano
tempo_che_migra
Quale indifferenza nella scossa apparente
del tempo che migra
quanti attimi
in cui agitare emozioni,
non più fantasmi
ma pioggia sottile
come rugiada
in cerca del mare
fra cuori saldati
che danzano sordi
amore così difficile da mostrare,
deluso e mai dimenticato,
appeso a quel brivido
che finse di non saper volare.
13/04/2008   #parolechegraffiano

 

parole che graffiano scuoterti ancora

Inebriante brezza
“di vento divento”?
nel respiro di altri desideri

tracce consumate
raccontano qualcosa di noi
ora che
siamo solo pietra e sale

e tu,
ancora,
come un canto
m’incanti

19.08.2006 #parolechegraffiano

 

Inebriante brezza

Quando si rompe il cellulare, che rottura !

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk da

Il 30 dicembre si è rotto il mio cellulare e da quel momento ho capito, qualora ce ne fosse stato il motivo, che l’essere umano non è libero.

Abitudini, comportamenti, necessità, operatività sono stati risucchiati tutti in quell’aggeggio. Il grado di condizionamento è assoluto.

Fra il panico, il buon senso e una robusta predisposizione a voler esorcizzare l’incazzatura sto sopravvivendo. Ma che fatica!

Black Friday e dintorni, alla ricerca dello sconto che non c’è

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk da

Non so a voi ma, al pari di tante altre situazioni alla moda, penso o di essere diventato cretino (ma non lo ero già?) o inizio a maturare il sospetto di una legittima presa per il culo. Su Amazon, luogo dove peraltro sono un buon e soprattutto soddisfatto cliente, su altri siti simili o semplicemente in alcune vetrine di Ancona dove imperversa il logo Black Friday, devo capire quali sono realmente le offerte cosiddette agghiaccianti.

Ho l’impressione che sia tutto un noioso teatrino dove ti fanno perdere ore a leggere proposte molto lontane da quelle che uno vorrebbe trovare, O peggio ancora che quando le trovi, rientrano nella scontistica di ogni giorno. Sotto accusa metterei quel marketing ormai consumato che si ostina a non che capire che (soprattutto quando i soldi sono pochi) “Ccà nisciuno (o quasi aggiungo io) è fesso”.

Omicidio del carabiniere non è una gara per buoni e cattivi

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/politica da

 

Sull’omicidio del carabiniere si agitano le ombre di tante versioni discordanti che i media hanno sparato a velocità supersonica. Lo sappiamo bene si parla, prima, di una donna derubata, di un cavallo di ritorno, poi di nordafricani, poi di un italiano e un albanese. Solo in serata inizia a emergere una verità molto diversa da quella raccontata dai primi testimoni.

Insomma ognuno vorrebbe la propria verità, in grado di irrobustire le proprie convinzioni. Anzi leggendo nei social c’è una non simpatia per la realtà dei fatti e qualcuno tende addirittura ad esorcizzarla preventivamente poiché cozza con le proprie aspettative. Mi domando che fine ha fatto il buonsenso di ogni cittadino dotato di un minimo di senso civico. Sul dolore per la morte siamo tutti uniti (ci mancherebbe) ma ora è bene stabilire il perchè di evidenti anomalie, compreso il libero arbitrio della nostra polizia. Io non riesco a comprendere, se così fosse, un pusher, assai noto nell’ambiente trasteverino, essere addirittura incensurato. Non possiamo avere i buoni o i cattivi secondo i nostri gusti, altrimenti continueremo a perdere ancora una volta tutti quanti, diventando irrimediabilmente ciechi. Una verità che comunque non attenua il dolore di chi in queste ore piange per la morte del militare

.

cosa penso di Falconara Marittima, la mia città

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano/politica da
Ho sempre pensato che c’è una soluzione per quei momenti nella vita, zeppi di incomprensioni. Occorre metterli in ordine e poi tradurli in parole scritte.
Sembra molto più di un gioco, è come ai tempi della scuola quando ci davano un tema. Ci sono da coniugare i fatti, i sentimenti e la sintesi del pensiero per essere più efficaci.
E se il titolo fosse “cosa pensi di Falconara Marittima, la tua città?
Ecco il mio svolgimento:
Una parola bandita nella mia città è meraviglia. Tutto naviga fra mediocrità ed apparenza. Si sono imbarbarite le idee, il gusto è diventano un ingombrante peso. All’ombra di un dubbio rischi di trovare un privilegio. C’è pure un sistematico disinteresse alla normalità e il vivere insieme dura lo scatto di una foto. E’ imbarazzante anche star zitti. E il cuore pure respira male.
(regurk 17 luglio 2019)
 

Troppi divieti per i cani di Falconara Marittima

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/politica da

Stefania Signorini, Sindaco di Falconara Marittima ho letto e non le nascondo con estrema delusione e preoccupazione la sua Ordinanza n.27 del 9 luglio 2019 in cui definisce la regolamentazione delle aree e disciplina sulla conduzione dei cani. Non sono riuscito infatti a trovarne un minimo di soddisfazione, cosa che qualche collega di Parco mi incoraggiava a fare.

Tutto questo succede esattamente dopo nove mesi fa, quindi possiamo dire che è stato un concepimento importante. Avevamo chiesto di comune accordo fra i firmatari del comitato MyFido, di cui sono un semplice firmatario, alcune richieste  fra cui un nuovo punto luce al Parco Kennedy  (promesso e ripromesso dai tempi della Giunta Brandoni che lei bene conosce), il controllo delle recintazioni dei vari parchi (a cui va dato atto di essere stato affrontato) e pure la realizzazione dello spazio estivo 2019 al mare (era anche sul suo programma politico mi sembra di ricordare e scusi se non l’ho conservato) e appunto la rimozione di un’esagerata miriade di cartelli di divieto ai cani (forse pure irregolari nella loro composizione, essendo mancante l’indicazione dell’ordinanza a cui erano riferiti e se mi dovessi sbagliare chiedo scusa). Il mio vizio di essere giornalista, addetto alla comunicazione e soprattutto molto curioso su un tema a me caro, mi ha suggerito una inevitabile verifica dei fatti. Se l’ho fatto bene lo vedremo da un’eventuale sua risposta che a mia volta comunque controllerò. Lei mi insegna che in Italia è abbastanza facile trovare l’eccezione che conferma la regola. Mi creda non mi interessa aver ragione, mi interessa semmai la regola per cui il pubblico non deve diventare privato e almeno in questo mi auguro di stare, visto il ruolo che lei ricopre, dalla sua stessa parte.

Cosa stabiliscono le regole in merito all’accesso degli animali nei parchi o giardini pubblici? Semplice, è necessario che questo sia legato a un guinzaglio di lunghezza non superiore a 1,50 metri. Inoltre, bisogna

portare sempre con sé una museruola, da applicare al cane all’occorrenza, cioè in caso di rischio per l’incolumità delle persone o di altri animali oppure su richiesta delle autorità competenti.

Giustamente esiste un divieto di introdurre cani in aree particolari, come quelle destinate e attrezzate per il gioco dei bambini. In questi casi, poiché si tratta di divieti circoscritti, devono essere segnalati con appositi cartelli, una norma che deve essere considerata legittima e quindi  rispettata.

Ma nel caso della sua ordinanza n.27 del 9 luglio 2019 si legge che “nei sottostanti parchi o aree pubbliche dotate o no di attrezzature per i bambini è vietato l’accesso dei cani”. Quel semplicissimo “o no” lo ritengo

personalmente una discriminazione pura, su uno spazio pubblico che si rischia di poterlo far trasformare in modalità privata, ovvero solo per inquilini con villetta .

Se poi dovessimo sapere che sono state addotte delle ragioni di emergenza sanitaria o di igiene pubblica, è bene precisare che la sola presenza di “escrementi canini in ambito urbano comunale” non può corrispondere a questo. Non lo dice Kruger Agostinelli ma il TAR Toscana, poi anche in altre simili situazioni viene ripetuto dalla giurisprudenza amministrativa di Lombardia, Veneto, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria, Sardegna. Addirittura recentemente il TAR Puglia (sentenza 16 marzo 2018) ha ribadito che lo scopo di mantenere il decoro urbano e l’igiene pubblica può essere ottenuto attivando i mezzi di prevenzione, vigilanza controllo e i poteri sanzionatori di cui dispone la Pubblica Amministrazione.

In pratica quello che noi stessi padroni “sani” di cani da tempo sosteniamo e di cui anche lei Sindaca con grande risonanza mediatica fece pubblicare alla fine dello scorso anno su tutti i quotidiani cartacei e online. Tuonava giustamente alla tolleranza zero e raccontava delle prime multe messe sia a Castelferretti che a Falconara, colpendo (da quello che si è letto) i trasgressori anche alle 6 di mattina, poi (almeno mediaticamente) il nulla.

I  giudici semplicemente rimarcano (mi piace ripeterlo) che il problema delle deiezioni non raccolte, così come quello dei cani talvolta lasciati liberi o incustoditi, possono essere risolti aumentando i controlli da  parte dell’Autorità preposta. Semplice, no. Ed ora per cortesia provveda ad esempio alla rimozione dell’area verde n.12 unicata in via delle ville, lato mare, tra le via Spagnoli e G. Matteotti. E chiaramente a tutte quelle che corrispondono a questo tipo di area pubblica. Non è tollerabile essere assaliti da donne anziane del luogo che ci insultano anche se il nostro comportamento è regolare e al massimo i nostri pelosetti preferiscono camminare sul prato che sull’asfalto rovente.

Le confesso che ci ha fatto piacere vederla in foto con la cagnolina di famiglia per ricordare l’ultimo giorno in spiaggia, il suo appello per il non abbandono dei cani d’estate ed ora pure un lodevole appoggio al cimitero a quattro zampe. Considerando l’età che abbiamo (lei è più giovane e più ben conservata di me s’intende) e considerando pure la sua professione da professoressa mi bacchetti pure se ho torto ma qualora avessero un minimo di consistenza  le mie osservazioni provveda in una direzione che sicuramente non farebbe comodo a me ma farebbe senz’altro crescere questa Falconara Marittima che in questo primo anno, a mio avviso, ha stentato a prendere il passo.

Buon lavoro.

Kruger Agostinelli

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