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Milo, un cane adottato che regala felicità

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

Eccolo Milo, foto appena scattata, qui accanto a me sul divano. E’ un meticcio tricolore ha scritto il nostro veterinario Antonio De Angelis. Un cagnolino che abbiamo adottato grazie all’ OIPA Ancona per tenere compagnia a Kelly, in previsione della sua cecità totale. Un piccolo miracolo, tutti ci dicono che la mia labrador si è ringiovanita da quando è arrivato lui.

E’ un pelosetto pieno di mille timori, pauroso e pure diffidente ma per contro oltre ad essere geloso della Kelly è infinitamente tenerone. Si è inserito nelle diversità della mia famiglia e fa cose incredibili per dimostrare il suo attaccamento. Quando esco e ritorno di notte, mi aspetta sul divano e vorrebbe far finta di dormire ma con la sua coda che scodinzola veloce e felice, non ci riesce mai. E’ un altro essenziale responsabile delle mie gocce di felicità.

Kevin e Kimberley, i miei figli belli

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

Nati lo stesso giorno, il 5 luglio, con tre anni di differenza 1991 Kimberley e 1988 Kevin. I miei due ragazzi, come è giusto che sia, sono caratterialmente diversi se non addirittura opposti. Molto social e da selfie seriamente confezionati la femmina e molto più riservato il maschietto di casa. Da papà orgoglioso, mi sento molto vanitoso. Vederli andare d’accordo per me è una gioia comprensibile.

Questa foto, scattata 6 giorni fa in occasione del loro compleanno, me la sono gustata un po’ da solo ed ora è tempo di renderla pubblica. Siete davvero belli ragazzi miei e del resto come si suol dire “ogne scarrafone è bell’ a mamma soja” ma pure del papà, aggiungo io…

Kelly, uno sguardo d’amore

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

Questi suoi occhioni non funzionano più ma il suo cuore diventa sempre più grande. Kelly è amore puro in ogni istante.

Quando eravamo disc jockey con Nicoletta e Ada

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da

In questa foto c’è la storia delle prime vere radio libere con Nicoletta di Radio Arancia e Ada, ovvero Diana di Radio Conero. Non solo bei ricordi ma sopratutto vita vissuta. Poi arrivò Carla Latini peccato che non sia in questa foto.

Capolavori a Tavola 2020, foto e video

in Capolavori a Tavola/Mangiare e bere da

La diciannovesima edizione del prestigioso format ideato da Simone Fracassi presso la Discoteca Piscine River Piper, a Castel San Niccolò (Arezzo), martedì 7 luglio 2020. Realizzazione Kruger.it

QUI LE FOTO su piattaforma facebook

Il maestro Morricone ora incanterà il paradiso

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk da
Se dicessi di essere stato un fans di Ennio Morricone sarei un disonesto. Nelle colonne sonore ho sempre più apprezzato ad esempio Ryūichi Sakamoto, che adoro. Eppure c’è stata una sua opera che ha reso un film ancora più bello. Mi lasciò senza fiato quella musica ed ancora la ritengo fra i brani più belli che io abbia ascoltato. Questo per dire, che non bisogna mai dare per scontato un giudizio. Nella vita non è tutto brutto o tutto bello, ci sono anche le pieghe o chiamatele se volete sfumature. Sono quelle situazioni capaci di stupire e a rendere ancora più veritiero il motto “mai dire mai”.
Ah è vero dimenticavo di dirvi quale fosse questo brano, il titolo è “Gabriel’s Oboe” dal film The Mission.
06Grazie maestro Morricone.

Kevin e Kimberley i miei gioielli hanno un anno in più

in Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano da
Vedete in questa foto due bei bambini? Ecco è l’effetto che fa al cuore il pensiero rivolto ai propri figli. In realtà crescono ma dentro di noi rimangono piccoli. Una sorta di incantesimo che non ce li vuole far apparire adulti e con le normali problematiche che la vita spesso ci riserva. Con loro si accende l’ansia dell’esistere, vorremmo ancora dominarli con le scelte. Noi genitori ci appelliamo al diritto di proteggerli, di consigliarli e in fondo anche con la, non tanto nascosta, tentazione di non farli crescere.
Tranquilli non sto parlando di quello che poi succede ma sto tentando di descrivervi le parole non dette. La comprensibile insicurezza di essere padre o madre. Il fatto di non capirci niente della loro vita e soprattutto per quel bene immenso che mi accorgo di conservare intatto, quando penso a loro.
Anzi ora c’è pure il tempo che passa sempre più velocemente e sembra arricchire il tutto. Quasi fossero interessi di un fortunato investimento economico. E’ vero mi sento ricco e fortunato. Ecco il mio stato d’animo per questa sera, quando ci incontreremo intorno ad un tavolo e ripeterò a loro un semplice ma appassionato, auguri Kevin e auguri Kimberley

Elezioni nella Regione Marche, “hanno messo prima i nomi”

in Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/politica da

ORGOGLIOSAMENTE, POLITICAMENTE SCORRETTO.
Evito di parlare di politica o almeno lo faccio il minimo indispensabile sui social. Del resto qui, purtroppo, è solo un chiacchiericcio da tifosi da bar dove ognuno rimane sulle proprie posizioni, senza nessun appello per un barlume di onestà intellettuale. Ora però le prossime elezioni regionali si intrufolano in maniera opulenta su qualunque luogo e la tentazione di esprimere un giudizio diventa inevitabile. Perlomeno per citare alcuni protagonisti che lo meritano in positivo. In fondo sono talmente pochi che vale la pena provarci.
Ha scatenato questa mia necessita di esprimermi un recente articolo dell’ex rettore dell’Università Politecnica Sauro Longhi, con il quale concordo. In quel rifiuto a Maurizio Mangialardi motivato con un “hanno messo prima i nomi ai contenuti del programma” c’è lo squallore della politica ormai ridotta da tempo ad un mezzo specifico solo per raggiungere più gli scopi personale che quelli di un territorio. Non da meno, mi sembra, la celebrazione di Acquaroli, candidato della destra più per un’imposizione esterna che regionale. Ero quasi stupito quando venne fuori il nome del sindaco di Jesi Massimo Bacci di cui nutro una sincera e personale stima. Poi ora il solito can can di tromboncini alla ricerca di candidature e la presenza di personaggi ampiamente bocciati dall’elettorato che sponsorizzati dalla sindaca di turno vengono candidamente riproposti invece che mandati finalmente a lavorare (qualora ne fossero capaci). Insomma sento di nuovo la necessità di astensione. Non certo per viltà ma per puro disgusto.

Nikita Sergeev, non più come prima ma più di prima fra Ristorante L’Arcade e Banco_12

in Carla Latini/Mangiare e bere da

E’ il terzo anno consecutivo che l’amico Chef Nikita Sergeev invita me e il direttore Kruger a degustare le sue ultime invenzioni e le sue evoluzioni. Ma questo è un anno speciale, purtroppo, e siamo entrambi curiosi si capire come il nostro ha saputo trasformare il lockdown in una grande opportunità. Durante il viaggio sulla sempre più impraticabile A14, sai quando entri ma non quando arriverai a destinazione, ci sembra di essere in vacanza. Eterni ragazzini. E poi rivedere Nikita ci mette sempre di buon umore.

Prima tappa Banco_12 ai numeri 1 e 2 del mercato coperto di Porto San Giorgio che offre alla cucina dello Chef Francesco Pettorosso, collaboratore stretto di Niki, prodotti contadini e pescato locale. Davanti a un bel bicchiere di Franciacorta, ci fa assaggiare, nell’ordine, ostriche irlandesi, quelle più carnose e gustose, calamari arrostiti al profumo di rosmarino e crema di borlotti, sanno di cucina casalinga, di tradizione, crostone di pane casareccio con peperoni di piquillo e ricotta al forno, croccante e ricco di sapori forti, e vitello tonnato, rucola emulsione di pomodoro secco. Queste leccornie e tutte le altre del menu sono anche da asporto. Ma non diciamolo troppo forte. Niki rimane sempre contrario ma se il mercato lo chiede si fa. A L’Arcade no. Non c’è asporto. Bisogna andare e sedersi al ristorante.

Ci avviamo accanto al nostro Chef che non ci anticipa nulla di quello stiamo per vivere a breve. A parte mascherine e sanificatore all’entrata qui nulla è cambiato e Leonardo Niccià, il prezioso Maitre, ci sorride con gli occhi. Invece il menu si apre con questa frase: nulla sarà più come prima. Ma lo renderemo un motivo per migliorarci. Seguono verbi come sperimentare, cercare, non confinarsi nella comfort zone, cambiare con i nostri ospiti e fornitori. Segue la pagina delle proposte che sembra una partita a poker.

L’amore per il gioco, l’ironia e il doppio senso è un sentimento forte nel cuore e nella mente del nostro colto Chef. Estate 2020, Piccolo Buio (4 portate) Grande Buio (7 portate) Percorso Nikita (11 portate). Non ci sono nomi di piatti ma indicazioni tipo appetizer piuttosto che primo e secondo. Iniziamo il percorso concentrati fra assaggi, belle foto, racconti e scambi di idee. E’ così bello farlo con lui che ha una risposta saggia per ogni domanda. Le mie qualche volta possono sembrare stupide e lui le fa diventare intelligenti. Trasformazioni, evoluzioni, divenire.

Ecco il nostro aperitivo con finta oliva al forno con arancia, una vecchia conoscenza, cracker ricotta e pomodoro essiccato, indimenticabile, cannolo ripieno baccalà mantecato, zafferano e saor, da leccarsi i baffi, spugna rapa rossa e tonno, un’altra conferma. Ma il freddo profuma? Il nostro appetizer sì. E’ un brodo freddo di pomodoro verde e finocchietto selvatico. Geniale il ragazzo. Negli antipasti esplode la sua arte di saper incastrare, sciogliere, fermetare ogni ingrediente che diventa un altro ingrediente. Ostrica irlandese vinaigrette allo scalogno e distillato di prosciutto crudo ne è prova vincente. Bevuto one shot esalta la sapidità del boccone.

E’ a questo punto che ci raggiunge Luca Pesaro, la mia valida spalla radiofonica, che ha il suo primo incontro molto positivo con l’ostrica poco amata. Coquillages “molluschi e gelatina di pollo” ci catapulta, come in un film di fantascienza, in una scena casalinga dove con nonna spolpiamo ossa di pollo ‘marino’ nella sua gelatina. E’ con gamberi rosa, ciliegia sottaceto e mirto che Kruger esclama: “Il piatto dell’Eden. Siamo in Paradiso! Non ci sono confini. Un piatto universale.”

Dopo tanti anni riassaggio la Murena, un pesce difficile e brutto ma tanto buono. Niki la fa fritta in salsa di pomodoro e mirto fresco. Confortante e golosa come scampo, yuzu, basilico e tartufo nero che, in più, è rotondo e avvolgente. E adesso arriva il mio preferito. Cervo e cozze. Siamo tutti d’accordo che è un piatto erotico, sensuale con quei petali di rosa sulla tartare che si inebria di acqua di cozze allo zafferano.

“Adesso arriva il primo, fettuccelle, crema di pesci di scoglio e gamberi rossi, un piatto sveglia” Il nostro ha una padronanza della lingua italiana e un vocabolario ricco e complicato molto gradevole. “Cucina anche quando parla.” Dice Kruger. Prima del secondo c’è il predessert. La pungente ironia culinaria esplode nel limone sorbetto. Che apre il palato al piatto forte: anatra, wakame e foie gras. Siamo in Francia, avvolti nel burro con una carne cotta alla perfezione accompagnata da un’insalatina di alghe e nocciole.

Un dolce salato, poteva essere diversamente? conclude il nostro Percorso Nikita. Un po’ più lungo del normale. Di fronte alla piccola pasticceria registriamo una puntata per il mio retrocucina che andrà in onda Mercoledì 15 Luglio. Ma senza i nomi dei piatti come funziona con gli ospiti? E’ facile. Alla prenotazione viene spiegato il tutto e chiesto preferenze, intolleranze, crudo o cotto, carne, pesce ecc…

Le informazioni raccolte si incastrano con le scelte della cucina e di quello che offre il mercato. Un lavoro sottile, intelligente e matematico che permette di non avere sprechi e di trovare sinergie nuove con gli ospiti. Se nulla sarà più come prima qui è tutto meglio di prima.

Carla Latini

Shada 2020, sotto questo cielo

in Eventi/Shada Civitanova da
Siamo di nuovo qui, è vero ma sappiamo di non essere più quelli di prima. Pensandoci bene è stato come un interruttore che improvvisamente ha bloccato il pianeta. Azzerato le nostre abitudini fisiche ma che ci ha fatto crescere dentro. Abbiamo riscoperto il coraggio, la prudenza, il senso di appartenenza ad una famiglia. Ed ora ripartiamo con una sfida al futuro insieme a voi. Dobbiamo costruire e rivedere i nuovi spazi ma nello stesso tempo sappiamo irrobustire i nostri sentimenti. Ricollocare il nostro lavoro con un impegno consapevole di quel rispetto e di quell’amore che abbiamo ricevuto e donato negli anni passati. Ora siamo di nuovo qui non tanto per sorprendervi, quanto per continuare a credere in ciò che sappiamo fare, aver cura di voi.
Siamo pronti per continuare a vivere sotto questo cielo.

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