Marco Luchetti come Alfred Hitchcock, cercasi sindaco a Falconara Marittima
Falconara 2006-2018, diario politico cittadino in attesa del prossimo Sindaco di Falconara Marittima. Era il 2006 e l’allora Ds, sancita la rottura con il Sindaco Carletti che aveva peraltro esaurito i suoi mandati a Sindaco previsti dalla legge, propose come candidato Pietro Germano. L’allora preside dell’Itis Volterra, si prese correttamente del tempo per rispondere alla proposta. Lo stesso Carletti di fronte a quella eccellente candidatura (sono stato testimone oculare di questo), avrebbe fatto un passo indietro, ritenendola di alto spessore morale e professionale. Ma come nel migliore dei thriller, colpo di scena a poche ore dalla consegna del candidato. Germano non ebbe il tempo di rispondere che dal cilindro spuntò (un coniglio vi chiederete voi?) no un certo Riccardo Recanatini, già revisore dei conti della precedente giunta e persona proveniente dall’interno della parrocchia di Don Leo. Artefice e regista dell’operazione uno degli uomini più influenti e astuti della nomenclatura del futuro PD, quel Marco Luchetti allora Capogruppo dei Popolari-Margherita e che nel 2010 divenne Assessore Regionale. Molto apprezzato ed influente nel mondo dell’Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani). Non ha altrettanto fortuna le sue scelte a Falconara Marittima dove, dopo la prematura scomparsa della Giunta Recanatini, vittima di un terremoto politico. Successivamente lo schema si ripete ma sia prima con l’ambizioso ma non apprezzato Emanuele Lodolini e poi con l’identica riproposizione politica (stile Recanatini) di Antonio Mastrovincenzo (altro apprezzato leader, insieme ad Oreficini, del mondo di Don Leo). Si accumulano due sconfitte consecutive a favore di Goffredo Brandoni che nel primo mandato è esponente di Forza Italia nel Pdl e successivamente fuori dal mondo di partito approda nella Lista Civica a lui ispirata. Ed ora al motto di non c’è due senza tre ci riprova direttamente lui, in prima persona. Pensionato ora al servizio della sua città ,ripropone l’unità della sinistra e naturalmente del mondo cattolico di area. Nessuno escluso ed il suo capolavoro sembra l’accordo con l’avversario ribelle, che arriva dalla base dei comitati Loris Calcina. Quest’ultimo è l’unico a decollare in termini di consensi elettorali mentre sia PD che la sinistra rifondarola di Marcelli Flori risentono della mancanza di appeal che PD e Leu hanno a livello nazionale. Ironia della sorte, questa scelta potrebbe, a detta dei più raffinati osservatori della politica cittadina, aprire un nuovo scenario sulla rinascita della sinistra a Falconara. Con la sconfitta di Luchetti infatti si chiuderebbe definitivamente la stagione della cosidetta “parrocchia di Don Leo” e proprio intorno a Loris Calcina si riformerebbe una sinistra nuova che prenderebbe linfa vitale proprio dalla base. Degna conclusione di un film di Alfred Hitchock.
La prossima puntata è dedicata alla candidata sindaco Stefania Signorini.
Grazie per l’attenzione se siete riusciti ad arrivare fino a qui.