Giovani, belli e “locali”. Hanno avuto il coraggio, nemmeno un anno fa, di trasformare un piccolo bar in un ristorante elegante e raffinato. Il bianco e il grigio chiaro rilassano la vista. Francesca Cingolani in sala è gentile e professionale. Marco Grassetti sui fornelli crea piatti che nascono anche da esperienze passate. Ho trovato una cucina matura e sicura. Ho bevuto vini molto interessanti. È stata Francesca a scrivermi e così ci siamo accordate per un giorno tranquillo, il lunedì. È ancora un po’ freddo, purtroppo, e non posso godere di una cena in terrazza. Una terrazza cittadina nel cuore del paese che guarda il mare. Le luci sono suggestive ed il cielo, striato di nuvole, è limpido.
Dalla cucina Marco mi fa arrivare un rombo freschissimo che metterà al forno con pomodorini, olive e profumi dell’orto. Facile a dirsi vero? Fra le paste ripiene che sono fatte tutte in casa e strizzano l’occhio alla tradizione, mi viene consigliato un risotto di pesce. Mi affido docile e certa di fare la scelta giusta. Anche sul vino: Alba Nuda, un brut rosé di Angeli di Varano. Che reggerà la mia cena dall’antipasto al rombo. Prima però pani fatti in casa e olio extra vergine il Conventino per zuppettare nell’attesa. La coppia e sposata dal 2008. Un amore travolgente che ha distolto Francesca dalla sua prima passione: la musica. Francesca è soprano. Marco ha un percorso formativo di tutto rispetto: alberghiero e poi incarichi in ristoranti importanti come il Saraghino a Marcelli. Sono diversi i big che lo scelgono per lavori importanti. Una fra tutte Beatrice Segoni (ho già scritto di lei QUI) che l’ha voluto a Firenze per il pranzo di D’Alema e Clinton. Marco non lo racconta ma una foto discreta, attaccata al muro in una parete un po’ nascosta, lo ricorda.
Ecco l’antipasto. Da destra a sinistra i sapori si fanno più forti. Salmone con uova di salmone e misticanza, un velo di pesce crudo abbracciato ad un piccolo grissino, insalata di polpo in piccoli pezzi con nuvolette di porro fritto sopra. Mi ricorda qualcuno, anzi qualcuna, ed il polpo di Marco è assolutamente all’altezza! Infine alici marinate e insalata mista dolce. L’intelligenza e la sensibilità di un cuoco si vedono anche in questi piccoli dettagli: con il dolce salmone la misticanza ricca di rucola, con le alici marinate la dolce cappuccia. Dico a Francesca che mi è piaciuto tutto molto. Mi sorride. Il risotto è superbo. Mantecato con gli umori dei pesci che lo compongono, moscioli, piccoli scampi, pesce azzurro. Tutto molto amalgamato e armonico. Erbette verdi lo decorano e il giro di olio a crudo mi fa tornare indietro nel tempo. Alla grande scuola di Gianfranco Vissani. Ma a Marco non l’ho detto. Lo leggerà qui.
Aspettando che il rombo esca dal forno scopro che la coppia era in società con il pizzaiolo della famosa pizzeria Flamingo a San Biagio di Osimo. Ai tempi top era un cult. La pizza molto buona ed anche il menu alla carta molto buono. Era opera di Marco. Poi i luoghi cambiano faccia. Basta un niente. La chiusura di un paio di negozi e piccole fabbriche, la chiusura di un hotel… non c’era più ragione di resistere lì. Così, forza e coraggio e con la gioia della nascita di Alessandro che ora ha 10 anni, Francesca pensa di tornare a casa, a Camerano. Il Bistrot è dopo la piazza principale, prima del curvone con la terrazza sul mare. Arriva il rombo. Aiutata da un cameriere sedicenne, Francesca lo pulisce e me lo sporziona a tavola. I pomodorini brillano. Le olive sono snocciolate e tagliate a rondelline. C’è un rosmarino di grande qualità ed un ottimo olio. Che non si vede ma si sente. Un piatto molto saporito, forte nei condimenti. Fatto alla perfezione. E mentre dico a Francesca, dandoci finalmente del tu, (comincio ad avere l’aspetto della vecchia signora?) che non desidero un dolce ma solo di essere stupita da qualche altra sua scoperta in fatto di vini (raffinata la ragazza!) Marco esce dalla cucina. Con Marco, mamma Pina. Che parla di suo figlio e della nuora con gli occhi lucidi della mamma innamorata. Intanto Francesca porta un vino di visciole. Difficile trovarlo buono. Ma questo è così denso che sembra uno cherry. Intenso. Buonissimo. Ahimè ha solo quella bottiglia portata da un produttore e, molto carina, ha aspettato di assaggiarlo con me. «Compralo!», le dico. «Speriamo che abbia bottiglie…» Motivo per cui non vi svelo il nome.
Ed ora via libera al passato. Ai ricordi di allievo e alle emozioni. E a quanto ha assorbito come una spugna di mare ogni piccolo gesto dei grandi a cui ha avuto al fortuna di stare accanto. Lo riconosco nella cottura dei pomodorini accanto al rombo e dal loro taglio verticale. Ora parte fimalmente l’estate per il Bistrò. La sera saranno 50 posti dentro e 50 fuori. Sarà possibile mangiare sia pesce che carne. Ricette ricercate, curate nei minimi particolari. Eccellenti paste ripiene dove sono sicura c’è la mano di mamma Pina. L’amore che unisce questa famiglia è contagioso. Poi arriva Alessandro che va subito in cucina a prendere un gelato. È finita la scuola e può stare accanto al papà. Stessi occhi buoni. Francesca ora mi saluta. Va da Ginevra che ha appena nove mesi. Finisco in chiacchiere e visciole con Marco, mamma Pina e Alessandro, questa serata, da ripetere prima possibile. Per prenotare chiamate Francesca allo 071731914. Cucina vini Bistrò è a Camerano in via Carlo Maratti 51-53. L’insegna fuori è luminosa non potete non vederla.
Carla Latini