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aprile 2015 - page 2

Gli Stadio riscoprono il club, intervista a Gaetano Curreri

in Arte/Cultura da

Grazie al Donoma di Civitanova gli Stadio si concedono un fantastico e raro concerto in un club. Gaetano Curreri duetta immediatamente fra parole e canzoni con un pubblico letteralmente innamorato delle sue. Tanto per dirlo come il titolo del tour 2015, Canzoni. Si canta insieme e si trova una complicità che parte da lontano. Ogni brano sembra essere pescata da ricordi personali in cui ognuno sembra immergersi. Il sound stesso degli Stadio è volutamente ancorato con il cuore e l’anima dentro gli anni Ottanta, con tanto di appassionati assoli di chitarra. “Sorprendimi”, “Ballando al buio” e l’omaggio sia a Carlo Verdone con “Acqua e sapone” che soprattutto a Lucio Dalla con “Anna e Marco”. Molto più di un grande successo, c’erano le emozioni vere della gente e quelle non stonano mai.

Un invito ad ascoltare il video con l’intervista esclusiva a Gaetano Curreri.

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Colombari, Scaccia e l’attimo fuggente al gala di Tyche

in Cultura/Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/Le parole che graffiano/pino scaccia da

Quel tocco delicato di Martina Colombari sull’iPad ed ecco online il Tyche Magazine. Una ragione in più per credere davvero che il virtuale quando si fonde con il reale, è davvero una bella cosa. Una festa per un’idea che ha preso forma, strana ma privilegiata vederla dalla prospettiva dell’alto di un palcoscenico. Una platea attenta che ha saputo rendere omaggio ad ogni proposta della serata dai sapori degli ottimi chef del Donoma, alla musica mai invadente, anzi piuttosto complice, del Leo Maculan Band. Poi lo spettacolo fatto di bellezza e parole, di sogni e ricordi. Lei Martina che dopo essere stata intervistata, si rimette a sua volta a fare la domanda del COME a tutta la redazione ed uno di noi gli risponde con un disarmante, ma troppo simpatico, “come sei bella” .Poi il carisma di quel Pino Scaccia che, da consumato e poliedrico cronista, sfodera nei racconti di vita vissuta e ricordi mai dimenticati nella sua lunga carriera marchigiana. Nulla sembra banale ed ogni cosa detta sembra avere un valore, un senso, una direzione. Per fare tutto questo ci vuole “coraggio”, dice con ammirazione il Sindaco Tommaso Corvatta, ed anche il suo non è un discorso di circostanza, piuttosto un invito a continuare in questa direzione. Mimmo Sicolo lo rassicura “siamo qui per crescere”. Da parte sua il direttore generale Salvatore Lattanzi digita nella notte fonda alla redazione: “Abbiate sogni anche per chi non ne ha, perché di fiere rigenerante siamo colmi. Abbiate, miei capitani quel che di pieno intendiamo riempire questo mondo. Abbiate Tyche in voi perché ultimo fine per noi rappresenta. Buonanotte eroi”. Sembra quasi di essere entrati magicamente nella pellicola de L’attimo fuggente dell’indimenticabile Robin Williams ed è questo un gran bel segnale…

Kruger Agostinelli

Martina Colombari e Pino Scaccia al battesimo di Thyche Magazine al Donoma di Civitanova Marche

in Attualità/Donoma Civitanova/Eventi/Giornalista e dintorni/Il meglio di Re Gurk/pino scaccia/Tyche Magazine da

Kruger Agostinelli Martina Colombari Tyche Magazine

E’ iniziata la mia avventura come direttore responsabile di Tyche Magazine c’è un portale web e mensilmente un tabloid di approfondimento di notizie. Di seguito un video promo


Martina Colombari, madrina d’eccezione del gala, ha tenuto a battesimo Tyche Magazine, premendo il tasto che ha attivato il conto alla rovescia per il lancio ufficiale. “Grazie Martina – le parole del direttore responsabile Kruger Agostinelli, che si è prestato come conduttore della serata –, ora siamo online“. Ieri al Donoma di Civitanova Marche, il direttore generale Salvatore Lattanzi e l’amministratore Domenico Sicolo, con tutto il loro staff, hanno presentato al mondo dell’imprenditoria, della cultura e della politica, la nuova testata giornalistica e la società Tyche Event, cuore pulsante che si occuperà dell’organizzazione e della promozione di spettacoli. In moltissimi hanno risposto presente all’invito, dimostrando molto interesse per questa nuova esperienza. Ospite speciale, nella veste di testimonial, il giornalista Pino Scaccia, che al microfono ha ripercorso alcuni momenti della sua lunghissima e brillante carriera, ricordando i suoi anni trascorsi nelle Marche. Anche Martina Colombari si è raccontata al pubblico, parlando del suo rapporto con il web, del sociale e di Miss Italia, concorso che l’ha lanciata. Domanda doverosa, quella sul suo rapporto con le Marche. “Adoro la mia Riccione e la Romagna – ha spiegato la Colombari –, ma nelle Marche mi trovo sempre molto bene. Avete un mare migliore del nostro. Mi piace frequentare la Riviera del Conero e ve la invidio!” Domenico Sicolo ha quindi ringraziato Salvatore Lattanzi per l’avventura e i tanti amici e ospiti intervenuti, che “ci stanno regalando davvero un promettente inizio”. Sul palco è anche salito il sindaco di Civitanova Marche, Tommaso Claudio Corvatta, che ha fatto i suoi migliori auguri a Tyche. “Ci vuole coraggio in questo momento a progettare un futuro”, ha detto il Primo Cittadino.

Tyche nasce da un’idea di Salvatore Lattanzi, direttore generale del gruppo, e di Domenico Sicolo, amministratore. Il direttore responsabile della testata è Kruger Agostinelli. Tyche Magazine si proporrà in una duplice veste: on-line, con un sito funzionale, accattivante e, continuamente aggiornato; cartaceo, per non perdere il gusto di avere e sfogliare tra le mani un mensile in carta ed inchiostro. I temi spaziano dalla cultura alle nuove tendenze di moda, dalle eccellenze gastronomiche ai grandi personaggi delle Marche. E poi musica, arte, itinerari senza tralasciare le interviste ai big dello spettacolo che transiteranno nella terra di Leopardi e Raffaello.

La squadra di Tyche è completata dallo staff tecnico (Marco Amato, Marco Marcoaldi, Marco Torresi e Tommaso Malaisi), dalla redazione (Emanuele Pagnanini, Michele Mastrangelo, Federico De Marco, Giorgia Giustozzi, Carla Latini e Paola “Zizzaniosa” Piani). La segretaria di produzione è Lavinia Llcau, lo staff eventi è formato da Domenico Mascitti e Paolo Righetti.

 

COMUNICATO STAMPA PRESENTAZIONE:

Si ispira alla personificazione mitologica della fortuna ma non è frutto del caso. Il gruppo Tyche si presenta giovedì sera, 16 aprile 2015, in una serata evento al Donoma di Civitanova. Prenderà corpo in una nuova testata giornalistica, Tyche Magazine, e in una società, Tyche Eventi, che si occuperà dell’organizzazione della promozione di spettacoli. Ospiti d’eccezione per il gala di debutto: la madrina della serata sarà Martina Colombari con il giornalista Pino Scaccia nelle vesti di testimonial. Tyche nasce da un’idea di Salvatore Lattanzi, direttore generale del gruppo, e di Domenico Sicolo, amministratore. Il direttore responsabile della testata è Kruger Agostinelli. Tyche Magazine si proporrà in una duplice veste: on-line, con un sito funzionale, accattivante e, continuamente aggiornato; cartaceo, per non perdere il gusto di avere e sfogliare tra le mani un mensile in carta ed inchiostro. I temi spaziano dalla cultura alle nuove tendenze di moda, dalle eccellenze gastronomiche ai grandi personaggi delle Marche. E poi musica, arte, itinerari senza tralasciare le interviste ai big dello spettacolo che transiteranno nella terra di Leopardi e Raffaello. La scelta delle due guest star nella serata di vernissage (inizio alle 21) cerca proprio di rappresentare le molteplici anime di Tyche. La bellezza elegante ed intelligente di Martina Colombari; la memoria storica di Pino Scaccia, giornalista sul campo con la capacità di raccontare la storia. La squadra di Tyche è completata dallo staff tecnico (Marco Amato, Marco Marcoaldi, Marco Torresi e Tommaso Malaisi), dalla redazione (Emanuele Pagnanini, Michele Mastrangelo, Federico De Marco, Giorgia Giustozzi, Carla Latini e Paola “Zizzaniosa” Piani). La segretaria di produzione è Lavinia Llcau, lo staff eventi è formato da Domenico Mascitti e Paolo Righetti.

*Martina Colombari.
Una Miss Italia atipica perché, oltre alla carriera sulle passarelle (ha lavorato per gli stilisti più famosi), alla co-conduzione di programmi televisivi, alla partecipazione in serie Tv e all’interpretazione di film (Vanzina, Neri Parenti e Jerry Calà i suoi registi), ha abbinato attività in cui poche ragazze lanciate da concorsi di bellezza si sono cimentate. Ad esempio, la mostra “Martina_Invisibile” con autoritratti della stessa Colombari, o il libro autobiografico “La vita è una” scritto con Luca Serafini in cui racconta la sua esperienza di volontaria ad Haiti. Dal 2007 è volontaria e testimonial della Fondazione Francesca Rava Nph Italia.

*Pino Scaccia.
E’ uno degli inviati storici della Rai, già capo redattore dei servizi speciali del Tg1. Ha seguito i più importanti avvenimenti degli ultimi trent’anni, sia in Italia che all’estero. Dalla Prima guerra del Golfo fino alla rivolta in Libia, dai Balcani all’Afghanistan oltre a disastri naturali e storie di cronaca. Ha scoperto i resti di Che Guevara in Bolivia ed è stato il primo giornalista occidentale a entrare nella centrale di Chernobyl dopo il disastro. Ha ricevuto numerosi premi fra cui “il cronista dell’anno”, “Ilaria Alpi” e “Paolo Borsellino”. Ha scritto sette libri, l’ultimo sulla mafia russa. Molto attivo sul web con il blog “La Torre di Babele”.

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Salvatore Lattanzi direttore generale Tyche Magazine Eventia

Paola Ricas si racconta: “Per me le Marche sono le olive all’ascolana”

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Paola Ricas trascorre la maggior parte della sua giornata tra i fornelli della Prova del cuoco, immersa tra i sapori della tavola italiana. Ma cosa le evocano olive all’ascolana e Verdicchio dei castelli di Jesi? <<Ricordo poco della cucina delle Marche – si racconta -. Non sono molto brava in geografia. Non è il mio forte. Avevo però un aiuto/cuoca che era marchigiana. In cucina alla Redazione della rivista La Cucina Italiana. Veniva dal sud delle Marche ed era bravissima sia come cuoca che come lavapiatti. Si adattava a tutto senza alcun problema. Di lei ricordo l’abilità nel fare la spesa, la capacità di capire la volo le ricette, la velocità nell’esecuzione. Il suo nome era Regina.

Regina è un nome tipico, antico, del sud delle Marche. Da Porto Recanati a Macerata c’è un lungo stradone che si chiama così. Ma Regina cucinava anche marchigiano?

<<Ora che me lo chiedi mi viene in mente qualcosa. Cucinava per noi della redazione dei bellissimi e buonissimi vincisgrassi senza pomodoro con il tartufo nero e il ragù di carne. Metteva della panna o anche della besciamella. Mi sembra di ricordare che ne abbiamo fatto una copertina della rivista anni fa. Quando tornava da casa, dalle vacanze, ci portava uno strano salume rosa, fatto in casa. Leggermente affumicato e agliato. Buonissimo da spalmare. Morbido. Credo ci chiami ciauscolo>>.

Lo considero un grande salume. Versatile sia crudo che appena scaldato.

<<Mi hai fatto tornare indietro nel tempo. Regina a Carnevale faceva un dolce tipico delle sue parti, la cicerchiata. Molto scenografico. Anche lui finito nella copertina di qualche mese di febbraio della rivista. Il suo forte, era bravissima a togliere il nocciolo, erano le olive ascolane ripiene e fritte. Una delizia. Le faceva per noi e per la rivista tutti gli anni a Natale>>.

Vedi allora che conosce le Marche in cucina! Le sono sfuggiti i moscioli, il coniglio in porchetta, lo stoccafisso, il brodetto…

<<I moscioli? A si le cozze… ma sono diversi dalle cozze?>>.

Sono moscioli e non cozze comuni. Allevati naturalmente in mare a Portonovo.

<<Dove c’è Moreno Cedroni vero? Mi piace. Gli altri piatti che hai nominato li trovo anche della cucina di altre regioni. Per me le Marche sono le olive ascolane fritte! Non potrei dimenticarle. Mai>>.

Carla Latini

 

Stappiamo il nostro Vinitaly, appunti distratti

in Mangiare e bere da

Ventitré volte Vinitaly vorranno pur dire qualcosa? Nulla è cambiato fuori e dentro questa fiera che è vecchia: entrate singhiozzanti ai parcheggi, marciapiedi impraticabili perché o pieni di macchine o pieni di fango. Per fortuna, una volta che si riesce ad entrare (vecchia anche dentro confermo), il problema si rimanda alla sera quando raggiungere l’autostrada o l’hotel diventa un’impresa ciclopica.

A parte ciò, Vinitaly “s’ha da fare”. E’ come quando si va ad un matrimonio o a un funerale. Incontri tutti quelli che devi, vuoi o ti capita di incontrare.

La città di Verona, il centro, merita sempre una visita. Gode di un fascino immutato nel tempo.

Questi  ultimi Vinitaly sono affollati di giovani, coppie o gruppetti. Per giovani intendo dai 18 ai 25 anni. Li ho notati perché nelle edizioni di 5/6 anni fa, età media 40 anni, incrociavi solo agenti di commercio, importatori, direttori commerciali, cuochi, osti, enotecari, distributori, produttori, operatori con valigetta tipo-fiera o trolley, giornalisti/e e bellissime-misteriose donne tacco 12.

Ora il tacco 12 è un cult nel mondo del vino: una goccia di Amarone Zenato si è trasformata in un raffinato pois rosso vermiglio per la nuovissima decolleté in seta Mantero della designer Paola d’Arcano. L’ho vista. Bellissima. Voglia di Cenerentola.

Eccomi dentro Vinitaly. Travolta dalla gente. Dai baci e dai sorrisi. Per passare da un padiglione all’altro il tempo è indefinito, diluito o condensato. Dire a qualcuno: “ci vediamo fra un’ora può voler dire fra tre o fra 15 minuti.

Azzardo una tappa in Franciacorta. C’è un imbuto umano. Ma fanno la fila davanti ai bagni? Immagino di no. Attivo i privilegi e mi faccio venire a prendere. Ogni tanto si può fare. Adoro il Pinot nero e sono curiosa di assaggiare il nuovo prodotto del mio amico Mario Falcetti. Il nome mi piace, si chiama l’Acchiappasogni. Profuma di lui, intendo di Pinot nero, è delicato, un po’ nascosto. Mi accende la memoria: viaggi in Borgogna, un’ultima pierrata a Parigi.
 Scendo con la scala mobile mentre dei ragazzi, diciamo leggermente allegri, fanno salti metallici e rumorosi sui gradini. “So’ ragazzi”, che ci vogliamo fare?

A Vinitaly, davanti a tutte le entrate e uscite, ci sono quelli che fumano, come in ogni fiera che si rispetti. Il mio naso, che sta ancora godendo del Pinot di prima, cambia subito prospettiva olfattiva. In cerca di aria. Che non manca. C’è un vento!

Nel vento intravedo Moreno Cedroni. Uno dei miei preferiti. Anni fa lo definii “l’Archimede Pitagorico della cucina. Attualmente il suo estro e la sua arte sono ambasciatori dell’Italia ad Expo. Si è fatto ritrarre con una vongola al naso. Una vongola delle nostre coste.

Per le Marche, ad Expo, però c’è una madrina. Ha le forme armoniose, il sorriso coinvolgente di una donna intelligente, capace e bella. Angela Piotti Velenosi rappresenterà le Marche a Expo. Angela e Moreno, insieme. Grandi vini e alta cucina.

Finalmente sono nelle Marche. Uno spazio espositivo che non è certo paragonabile a quello della Sicilia o del Veneto. Ma queste sono le Marche. Il bianco-verde degli stand consente di localizzarli subito, a distanza. La terrazza è un plus da non sottovalutare. I vignaioli hanno un desk uguale per ognuno. Sono vicini, si parlano. Si confrontano. Si aiutano. Poi ci sono sempre Fede e Tinto con la postazione di Decanter, Radio2. Così le Marche diventano la “terra di passaggio” di tutti gli ospiti della trasmissione. Non male.

Gianluca Mirizzi, Gianluca Utopia come si fa chiamare su Facebook, mi offre un Tabano bianco. Conosco bene l’azienda Montecappone di Jesi. Quest’anno mi sono fatta anche un rifornimento casalingo di olio evo. Mi distraggo un momento ed ecco apparire Stefano Antonucci con il suo cantiniere. Gianluca Utopia è realmente emozionato. La foto con il patron dell’azienda Santa Barbara ci sta.

Queste sono le Marche. Un po’ chiuse in se stesse, discrete, senza fronzoli, con tanto contenuto. Come il Verdicchio. Avete mai visto un grappolo di verdicchio? I chicchi sono piccoli e attaccati l’uno all’altro. Stretti come in un pugno. In difesa.

Colta da una profonda nostalgia mi reco allo stand di Villa Bucci (ho festeggiato i miei 40 anni con un Villa Bucci del ’92 servito da un quarantenne Alessandro Scorsone). C’è Claudia, la nipote di Ampelio Bucci. Claudia, compagna di tante avventure eno-gastronomiche. Rimembriamo ridendo, degustando la riserva 2010. Coerenza è la prima parola che mi salta in mente. Ampelio è stato il primo vero Verdicchio della mia vita.

Vinitaly vuol dire anche premi. Quello Cangrande, di “can” grande prestigio, perdonatemi non ho saputo resistere, è stato assegnato all’azienda Agricola Casale Vitali di Montelparo (Fermo). Le motivazioni le solite: tradizione, innovazione, legame al territorio, passione etc. I Vitali sono stati e sono bravi. Lavoratori costanti e rispettosi. I loro vini sono come tutti i prodotti della loro azienda agricola. Veri e sinceri. Non si fanno dimenticare.

Errico Recanati mi distrae dall’andare avanti con i miei pensieri. Le Marche battono in lui. Lo conosco che era “pischello” ed aiutava nonna Andreina. Ora ha una stella Michelin sul petto. A Vinitaly sostiene le degustazioni delle Marche con il suo hamburger e il pollo in potacchio in tazza. Rilascia interviste e vince il premio, come miglior video, Acqua di chef curato da Ferrarelle e Italia Squisita. Errico è ormai lanciato nell’Olimpo dei grandi. A proposito di Olimpo, ritorno da Angela Piotti Velenosi e Moreno Cedroni per un ultimo saluto prima di avviarmi.

C’è Anna Scafuri del Tg1 ed una fila di telecamere e microfoni di altre Tv non meno conosciute. Faccio ciao con il braccio. Mi concedo un ultimo brindisi con lo spumante di Giuseppe Bonci che si chiama Caterina, come sua nipote, e lo dedico alle Marche. L’Expo non è ancora cominciato!

Carla Latini

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